Saba si prepara all'autunno con un giubbotto rinforzante: quando anche le statue sentono la Bora!

Saba si prepara all'autunno con un giubbotto rinforzante: quando anche le statue sentono la Bora!

Questa mattina, giovedì 17 ottobre 2024, i passanti in via Dante, a Trieste, hanno assistito a una scena curiosa: la celebre statua di Umberto Saba, è stata trovata coperta da un giubbotto. Forse preoccupato per il freddo imminente, un ignoto benefattore ha deciso di avvolgere la statua in un abito improvvisato, creando non poco stupore e divertimento tra i triestini.

Un gesto che fa sorridere: Saba si scalda per l’autunno

Il giubbotto verde militare, appoggiato con cura sulle spalle della statua, ha subito attirato l’attenzione di chi passava. Non sono mancati i curiosi che hanno approfittato dell'occasione per scattare foto e selfie accanto al Saba. In poche ore, la statua è diventata una piccola attrazione della giornata, con molti passanti che si sono fermati a immortalare questo simpatico momento.

Un tocco di ironia e affetto per la città

Non è la prima volta che a Trieste le statue cittadine vengono personalizzate con gesti affettuosi e ironici. Questo episodio è un riflesso del legame tra i triestini e le loro icone culturali. La statua di Joyce, simbolo di uno dei visitatori più illustri della città, si è trasformata in un “passante” come tanti, pronto a fronteggiare il freddo di ottobre.

Una città che si racconta anche con gesti di costume

Il curioso evento di oggi non è solo un momento di leggerezza, ma anche un esempio di come Trieste sappia raccontarsi attraverso piccoli gesti di affetto e ironia. Il giubbotto di Saba, oltre a far sorridere i passanti, è diventato in poco tempo simbolo della creatività e della capacità dei triestini di portare un tocco di ironia nella loro quotidianità. E chissà, forse Saba stesso avrebbe apprezzato l’iniziativa!

Questi episodi dimostrano come le tradizioni cittadine e il rapporto con i monumenti possano trasformarsi in momenti di condivisione e divertimento, ricordando che anche una città, tra i suoi edifici e le sue strade, può regalare momenti di leggerezza.