“Non basta un giorno all’anno!”: appello di un triestino per ricordare foibe ed esodo ogni settimana
Il 10 febbraio, con il Giorno del Ricordo, l’Italia si ferma per commemorare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata. Ma per qualcuno questo non è sufficiente. Un triestino, visibilmente arrabbiato e profondamente toccato da queste tragedie, lancia un appello diretto al governo e alla premier Giorgia Meloni: «Non possiamo ridurre il ricordo a una sola data sul calendario. Serve un Giorno del Ricordo ogni settimana!»
Un grido che scuote le coscienze
«La memoria non può essere relegata a una cerimonia formale una volta all’anno. Le foibe, l’esodo, il dramma delle famiglie spezzate… sono ferite aperte che meritano di essere ricordate con continuità, non solo il 10 febbraio», afferma il triestino con voce carica di emozione e rabbia. La sua richiesta non è solo una provocazione, ma un invito a non far calare mai il silenzio su una pagina dolorosa della storia italiana.
Un appello a Giorgia Meloni e a chi ha lottato per la memoria
Il messaggio è chiaro e diretto: «Chiedo al governo Meloni e a tutti quelli che si sono sempre battuti affinché questi temi non finissero nell’oblio di fare un passo in più. Istituire una giornata settimanale dedicata non è un’esagerazione, è un atto di giustizia verso le vittime e i loro discendenti.»
Il triestino sottolinea come il rischio dell’oblio sia sempre dietro l’angolo, specialmente per le nuove generazioni che potrebbero non comprendere appieno la gravità di quei fatti se limitati a una semplice commemorazione annuale.
“Trieste merita di più”
Non è solo una questione nazionale, ma un tema che tocca da vicino Trieste, città simbolo di quei drammi. «Trieste ha vissuto tutto questo sulla propria pelle. Non possiamo permettere che il ricordo si affievolisca. Dedicare una giornata a settimana a queste memorie significa difendere la nostra identità e la nostra storia», aggiunge il lettore.
Un ricordo da vivere, non solo da celebrare
Il suo appello punta dritto al cuore di una questione fondamentale: la memoria non è un rito da svolgere per dovere, ma un dovere da vivere ogni giorno. Forse, come suggerisce il triestino, un solo giorno all’anno non basta davvero.