Fine vita, i testamenti di Martina Oppelli stasera a Le Iene in prima serata su ItaliaUno
La puntata di stasera de Le Iene (Italia1) riporta al centro del dibattito pubblico un tema difficile e profondamente umano: il diritto a scegliere le modalità della propria fine. Al centro del servizio di Francesca Di Stefano i videomessaggi che Martina Oppelli — donna affetta da una forma grave di sclerosi multipla — ha consegnato all’inviato Giulio Golia prima di recarsi in Svizzera, dove ha scelto di porre fine alle sue sofferenze.
Martina parla con voce ferma e immagini intime: ricorda la sua vita, la fatica progressiva, e lascia parole che suonano come un testamento morale. «Nel 2018 ho iniziato a dire che sarebbe stato bello morire in primavera, ascoltando il silenzio dei fiori…» dice in uno dei filmati, e in un altro, ormai in viaggio verso il confine, aggiunge: «Sono l’ennesimo cervello che fugge all’estero, mentre tantissimi sederi rimangono piantati saldi sulle loro poltrone». Parole dure, che non cercano sensazionalismo, ma vogliono lasciare una traccia: la richiesta di una normativa nazionale che permetta scelte laiche, rapide e sicure per chi vive condizioni di sofferenza insostenibile.
Il servizio propone il racconto di una battaglia civica che ha visto anche altre protagoniste, come Laura Santi, e riaccende la discussione politica e sociale: dopo l’approvazione di una legge regionale in Sardegna, resta aperta la questione — urgente per molti — di una legge nazionale che disciplini il fine vita in Italia. Il tono del servizio è quello della testimonianza: non mera cronaca, ma voce diretta di persone che hanno vissuto in prima persona il peso della malattia e della burocrazia che spesso impedisce decisioni dignitose.
Il tema non è solo giuridico: è profondamente etico e personale. Le testimonianze di chi sceglie la via dell’assistenza all’estero mettono in luce le contraddizioni di un sistema che, a detta degli intervistati, lascia troppi tempi morti e troppe porte chiuse a chi chiede di poter decidere della propria vita. Dalla denuncia di indebitamenti per raggiungere strutture estere alle richieste di soluzioni che permettano a tutti, indipendentemente dalle risorse, una scelta libera e assistita.
La puntata di stasera promette di essere un momento di forte impatto emotivo: i video-messaggi di Martina — registrati in casa e durante il viaggio — saranno proposti integralmente, accompagnati dal racconto di chi l’ha incontrata e sostenuta. Per lo spettatore, l’invito è a guardare senza pregiudizi, a comprendere la complessità di scelte che riguardano la sfera più intima dell’esistenza umana.
In chiusura, un appello alla responsabilità collettiva: il racconto di queste storie può contribuire a un confronto pubblico serio e rispettoso, utile a tradursi in scelte legislative e servizi sanitari che tutelino la dignità e la libertà di tutti.
Se la visione o il racconto toccano emozioni personali forti, ricordiamo che esistono servizi di ascolto e supporto: in caso di crisi o pensieri di autolesionismo contattare i servizi di emergenza (112) o rivolgersi ai servizi sanitari locali per ricevere aiuto immediato.