Da piazza Garibaldi a oltre 400 mila visuals: il caso dell’auto in strada, Dipiazza incanta il web (VIDEO)
Il lunedì 8 dicembre 2025, giornata di festa per molti, non è stato un giorno di riposo per il sindaco Roberto Dipiazza. Come ha raccontato in diretta su Trieste Cafe, tra piazza Garibaldi e Opicina non ha avuto un attimo di pausa, impegnato in inaugurazioni, manifestazioni e appuntamenti istituzionali. Rientrato da una serie di eventi, si è trovato al centro di un caso diventato virale in poche ore: il video in cui, rivolgendosi a un automobilista fermo in mezzo alla strada, pronuncia la frase “Ma non si può bloccare la città perché lei aspetta sua moglie. Vada via”.
Il video da centinaia di migliaia di visualizzazioni
Durante la diretta, i conduttori di Trieste Cafe riferiscono al sindaco un dato destinato a far discutere: in sole cinque ore il filmato ha superato le 350 mila visualizzazioni. Dipiazza spiega di non sapere nulla del video fino a poco prima, quando, arrivato all’inaugurazione del presepe, alcune persone gli avevano già parlato di oltre centocinquantamila visualizzazioni. L’aggiornamento in diretta lo sorprende e lo definisce “una roba da paura”, sottolineando come tutto sia nato da una scena di ordinaria quotidianità in piazza Garibaldi.
L’episodio in piazza Garibaldi: l’auto in mezzo alla strada
Il sindaco ricostruisce così l’episodio. In piazza Garibaldi, durante una manifestazione alla presenza del vescovo, un automobilista avrebbe fermato la propria auto in mezzo alla carreggiata, bloccando il passaggio. Alla richiesta di spostare il mezzo, la risposta dell’uomo sarebbe stata che stava aspettando la moglie, presente alla manifestazione con il sindaco e con il vescovo. A quel punto, come racconta lo stesso Dipiazza, “mi sono un po’ irritato”, perché si è trovato davanti a un comportamento che considera una mancanza di rispetto verso la città e verso gli altri cittadini.
“Ognuno lavora, ma serve rispetto”: il messaggio del sindaco
Nella spiegazione fornita in diretta, il sindaco insiste su un concetto chiave: il rispetto reciproco tra chi lavora e vive la città. Ricorda che ognuno svolge un mestiere diverso, dal commesso all’autista, dall’operatore ecologico al medico, fino al sindaco stesso, e che, per convivere bene, è necessario rispettare il tempo e lo spazio degli altri. Per questo, di fronte all’auto ferma che bloccava la strada, la sua reazione è stata ferma. Dipiazza sottolinea di non sapere di essere ripreso e che la “bellezza” della vicenda, a suo giudizio, sta proprio nella spontaneità del momento: non un’azione studiata, ma una reazione istintiva davanti a una situazione che considera sbagliata.
Sosta selvaggia e seconde file: un problema che si ripete
Nel corso della diretta il sindaco spiega che casi simili non sono isolati. Ricorda episodi recenti davanti alla chiesa greca, dove ha fatto collocare dei panettoni per regolare gli spazi e ha tolto alcuni motorini, e racconta di aver visto due auto in seconda fila con i conducenti fermi a chiacchierare mentre la strada si restringeva a una sola corsia, creando inevitabilmente una fila di veicoli. Per Dipiazza, questi comportamenti riflettono una carenza di cultura del rispetto verso gli altri utenti della strada. Lo stesso concetto torna quando ammette di divertirsi quasi a “tirar giù il finestrino” per richiamare chi occupa la carreggiata senza motivo, sfruttando anche la sua voce, che lui stesso riconosce come piuttosto potente.
Apprezzamento dei cittadini e politica della concretezza
Nel dialogo con i conduttori, emerge come questo atteggiamento deciso venga percepito da una parte dei cittadini come una forma di politica concreta, distante dall’immagine dei politici che si limitano a commentare i problemi senza intervenire. Il sindaco viene descritto come “molto da cittadino”, capace di vivere la città dal basso, e viene sottolineato come questi episodi rafforzino, almeno per una parte del pubblico, la sua immagine. Un intervento diretto, senza filtri, che colpisce, stimola il dibattito e alimenta la circolazione del video sui social.
Tra social, critiche e consenso sul territorio
Il caso del video di piazza Garibaldi è anche un esempio del rapporto sempre più stretto tra politica, social network e percezione pubblica. Da un lato c’è la critica di chi parla di “sceneggiata” o ritiene che la priorità dovrebbe essere un maggior numero di pattuglie in strada; dall’altro, il sindaco rivendica un approccio immediato, da imprenditore abituato a “risolvere” e non solo a “parlare”. Nella stessa diretta, Dipiazza ricorda che in città ci sono 240 vigili urbani e insiste sul fatto che, qualunque decisione si prenda, ci sarà sempre qualcuno contrario: se si fanno le multe non va bene, se non si fanno non va bene, se si organizzano i fuochi d’artificio non va bene, e lo stesso accade quando si apre o si chiude un negozio in piazza Unità.
Un sindaco che vive la città tutti i giorni
Al di là delle polemiche, la diretta restituisce l’immagine di un sindaco che ama mostrarsi presente in strada, che interviene di persona quando vede qualcosa che non funziona e che utilizza frasi forti per chiedere più regole e più educazione civica a Trieste. L’episodio dell’auto in mezzo alla strada, amplificato dai social e divenuto virale, diventa così l’occasione per un discorso più ampio su sosta selvaggia, rispetto degli altri e responsabilità individuale in una città che, proprio nei giorni di festa, vive un afflusso straordinario di persone.
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