Coronavirus a Trieste, Rossi: «Scuole andavano tenute aperte, italiani considerati untori d’Europa»
Nel programma Sveglia Trieste in onda oggi, 1° marzo, è intervenuto anche l’assessore alla cultura Giorgio Rossi per parlare dell’emergenza di contagio da Nuovo Coronavirus. Rossi ha dichiarato: “Ho un mio pensiero personale: ho un’età in cui abbiamo vissuto momenti anche molto complicati, di altri virus che hanno colpito il nostro paese. Sono però rimasto molto perplesso da come è stata gestita questa cosa, in particolare a livello nazionale. Non ci sono state comunicazioni omogenee. Per quanto mi riguarda, chiudere le scuole non è stata una decisione che mi trova favorevole. Oggi si sarebbero dovute prendere iniziative a livello di comunicazione, più che a livello di precauzione: avere i bimbi a casa significa che le famiglie si sono dovute organizzare, magari si sono riuniti più bambini a casa (“oggi vado a lavorare io, domani vai a lavorare tu”), quindi c’era l’occasione di affrontare anche con i bambini questo momento di emergenza, e di educarli a riguardo. Ritengo che si dovevano tenere i ragazzi a scuola e cominciare ad affrontare, con gli insegnanti, una preparazione adeguata: prevenzione, lavarsi la mani ecc. Il nostro paese però non è abituato a questo, perché ragioniamo sull’emotività, e ora non possiamo non domandarci come mai siamo il terzo paese per numero di contagi, considerati gli untori d’Europa. Quando tutto questo sarà passato ci sarà da domandarsi perché siamo stati noi i più contagiati.”
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