Castello di Miramare creato con IA: quando la finzione sfida la realtà

Ai sinistra una foto del Castello di MIramare, a destra immagine creata con IA, entrambe Stefano Marsi [...]

Castello di Miramare creato con IA: quando la finzione sfida la realtà

Sembra uno scatto spettacolare del Castello di Miramare in una giornata tempestosa, con onde che si infrangono fragorosamente sulla scogliera e un cielo plumbeo squarciato da un fascio di luce. Ma non lasciatevi ingannare: questa immagine non è reale. È stata creata interamente con intelligenza artificiale.

Addio castelli deformi e cieli onirici: siamo ben oltre i primi goffi esperimenti dell’IA. L’immagine in questione stupisce per l’incredibile ricchezza di dettagli, per la realistica composizione della scena, per l’atmosfera cinematografica che riesce a evocare. È un’immagine potente, intensa, che in molti potrebbero tranquillamente scambiare per uno scatto professionale.

E qui nasce la domanda: quanto siamo ancora in grado di distinguere la finzione dalla realtà?

Il Castello di Miramare, simbolo identitario di Trieste, diventa così non solo soggetto estetico, ma specchio di una riflessione più ampia: quale valore attribuiamo oggi alle immagini? Qual è il confine tra ciò che è autentico e ciò che è “verosimile”? E soprattutto: ci importa davvero?

Da un lato, c’è chi grida all’inganno, paventando i pericoli di un mondo in cui nulla è più certo e tutto può essere costruito artificialmente. Dall’altro, c’è chi intravede nuove frontiere creative, un’arte capace di generare emozione senza dover per forza esistere fisicamente.

La foto, anzi l’immagine generata, non esiste nella realtà, ma riesce comunque a trasmettere qualcosa di reale: un’emozione, una suggestione, una domanda. E forse è proprio questo che oggi ci affascina – o ci inquieta – di più.

Miramare è lì, saldo sulla costa. Ma stavolta ci guarda da un’altra dimensione: quella ibrida e sempre più sottile tra il vero e il possibile.

RIPRODUZIONE RISERVATA