Si è svolta nel Municipio di Trieste la cerimonia funebre per Antonino Cuffaro
Si è svolta sabato nel Municipio di Trieste la cerimonia funebre per Antonino (Nino) Cuffaro, storico esponente comunista e rappresentante di primo piano, per lunghi anni e in molti ruoli (da consigliere comunale a Viceministro), della politica triestina, la cui camera ardente è stata allestita in mattinata nell'Aula del Consiglio Comunale. Di fronte a tantissime persone – molte delle quali rimaste a lungo in attesa sullo scalone del Municipio -, e a un gran numero di amministratori locali, politici, giornalisti, rappresentanti del mondo scientifico (settore che Cuffaro aveva sempre seguito con speciale attenzione, e non solo per il suo incarico di Sottosegretario alla Ricerca Scientifica nei Governi D'Alema e Amato), ex Sindaci recenti o più distanti nel tempo (da Roberto Cosolini a Franco Richetti), amici ed estimatori, oltre naturalmente ai familiari, la cerimonia è stata aperta dal Sindaco Roberto Dipiazza che ha sottolineato la sua “forte emozione e sincera partecipazione per la scomparsa di un uomo straordinario, cui sono stato sempre legato, al di là delle idee diverse, da una grande simpatia e comprensione reciproca”. “Un uomo – ha detto ancora Dipiazza – che ha saputo guadagnarsi la stima e l'apprezzamento da parte di moltissime persone, a tutti i livelli, e il gran numero di coloro che oggi sono venuti qui a rendergli omaggio ne è la più chiara, evidente testimonianza!” E' seguito il saluto di Bruna Zorzini Spetic, anch'essa esponente comunista e pubblica amministratrice nei nostri consessi elettivi, dal Comune alla Provincia alla Regione, che ha avuto il compito di rievocare e “riassumere” la vita, la militanza politica e i molteplici impegni istituzionali di Cuffaro, ricordando in particolare, di questo siciliano trasferitosi a Trieste negli anni '50 “per amore” (di quella che poi diverrà sua moglie, Franca), universitario nel nostro Ateneo e poi ingegnere negli allora Cantieri Riuniti dell'Adriatico (CRDA), le lotte iniziate fin da subito a fianco dei lavoratori, che pagò con il licenziamento ! E poi l'insegnamento al “Volta”, l'attività professionale, la lunga militanza nel Partito Comunista Italiano (cominciata da giovanissimo già nel 1948, ancora in Sicilia, per diventare segretario della Federazione Autonoma del PCI di Trieste nel 1967), il “lavoro” di consigliere comunale di Trieste per 10 anni, dal 1962 al 1972, l'impegno politico a livello nazionale (nel 1969 entra nel Comitato Centrale del PCI) e regionale (Segretario regionale del partito nel 1972), l'elezione alla Camera di Deputati (nel 1976 e fino al 1987, con importanti incarichi nelle Commissioni trasporti e cultura, e, come detto, con grande attenzione alla ricerca scientifica, sostenendo fortemente lo sviluppo dell'Area di Ricerca e del Sincrotrone triestino); quindi, con lo scioglimento del PCI, l'adesione a Rifondazione Comunista, l'elezione al Senato nel 1994, l'adesione ai Comunisti Italiani (1998, in contrasto con la linea Bertinotti di dissociazione dal centrosinistra), la nomina a Sottosegretario alla Ricerca Scientifica, l'elezione a presidente del P.d.C.I. Bruna Zorzini ha ancora ricordato di “Nino”, il grande amore per la famiglia, i crescenti problemi di salute, ma anche l'estremo, appassionato tentativo di provare a riunire ancora una volta, tre anni fa a Bologna, i diversi “pezzi” di quello che fu il PCI, ricostituendo, con la denominazione storica, un nuovo partito. “Di questa passione, di questi alti ideali e di quanto hai fatto per la nostra Città e non solo – ha concluso la Zorzini – sentiremo una grande mancanza, ma il tuo insegnamento non sarà dimenticato!” Sono seguiti gli interventi commemorativi e di ulteriore omaggio alla persona, al lavoro e alle qualità umane di Cuffaro, svolti da Roberto Cosolini (che come Sindaco conferì a Cuffaro il Sigillo Trecentesco della Città nel 2012), di Mauro Alboresi attuale Segretario nazionale del nuovo PCI, di Giorgio Rossetti già eurodeputato e storico esponente politico triestino, Mauro Gialuz presidente dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, Sergio Paoletti presidente dell'Area di Ricerca-Area Science Park, Francesco Russo Vicepresidente del Consiglio Regionale ed ex senatore che ha sottolineato le grandi capacità di dialogo fra le diverse idealità e “anime” del centro-sinistra che da sempre caratterizzarono l'azione politica di Cuffaro, e, infine, lo scrittore Claudio Magris pure lui per ricordare le grandi qualità umane dello scomparso, le molte (“ma non in tutto”) affinità ideali e la grande amicizia che lo legò a “Nino”. Lunga quindi la fila per i saluti personali, da parte dei tanti convenuti, al feretro, ricoperto dalla storica bandiera del PCI, e ai familiari, prima della discesa per lo scalone centrale e dell'uscita dal Municipio.