“Triestini in crisi post-Pasqua: ‘Dove metto tutta sta cioccolata?’”
L’entusiasmo per la Pasqua è ormai alle spalle, ma per molti triestini rimane un “problema” da risolvere: cosa fare con tutta la cioccolata avanzata? Sui social è boom di post e storie ironiche, con utenti che si ritrovano con dispense piene di gusci di uovo di cioccolato, fondente, al latte e persino bianco, con e senza pistacchi (ammesso che ci fossero davvero, viste le delusioni denunciate).
Tra le ipotesi più gettonate per riciclare il dolce pasquale, ci sono torte, mousse, salami di cioccolato e perfino esperimenti casalinghi più o meno riusciti. C'è chi propone di fonderla per farne decorazioni per dolci, chi la congela “per tempi migliori”, e chi, più onestamente, dichiara già la resa: “La mangerò a pezzetti, ogni giorno… fino a Ferragosto”.
Ma il dubbio esistenziale rimane: c’è un limite oltre il quale anche il più goloso dei triestini non ce la fa più? E a quanto pare, quel limite quest’anno è stato superato: complice l’overdose di uova regalate, offerte, vinte o comprate per pura gola. Un utente commenta: “Altro che sorpresa, la vera sorpresa è dove infilarla tutta 'sta cioccolata”.
Intanto, qualche genitore si ingegna per far sparire parte del bottino: “Ho iniziato a metterla nello zaino dei miei fioi, sperando che la distribuiscano tra amici”. Ma c’è anche chi già guarda al futuro con filosofia: “Tenémola da parte. Manca poco a Halloween, si può sempre riciclare”.
In una città dove le tradizioni culinarie sono sacre e le tavole abbondanti, anche l’abbondanza pasquale può trasformarsi in un’occasione per sorridere. La cioccolata pasquale è ancora ovunque – ma almeno, a differenza di certe sorprese, un senso ce l’ha.