“Grignano, dove l’ingresso del Castello di Miramare è un mistero per pochi”
Trieste, domenica 20 aprile 2025. Giorno di Pasqua. Tra gite fuori porta e città presa d’assalto dai turisti, arriva l’osservazione — puntuale quanto amara — di un triestino: “Stamattina ero a Grignano e vedevo turisti spaesati sul molo, cercando l’entrata del Castello di Miramare. Forse basterebbe un cartello?”
In un periodo in cui si parla tanto di overtourism, con Miramare che batte ogni record di affluenze e Grignano che scoppia sotto il peso dei visitatori, l’accesso al celebre maniero sembra ancora nascosto tra auto in sosta e segnaletica insufficiente.
L’ironia del cittadino non tarda ad affiorare: “Serve un rendering? Un finanziamento europeo? O magari il PNRR? Forse basterebbe il buon senso”. E il tono sarcastico è più che giustificato.
Mentre le istituzioni discutono di smart mobility, navette elettriche e QR code turistici, i visitatori si perdono sul molo davanti all’ingresso principale del monumento più visitato del Friuli Venezia Giulia.
Un appello diretto, semplice e concreto, che richiama all’evidenza di una piccola grande mancanza. Non servono progetti faraonici o comitati tecnici: basta un cartello ben visibile, chiaro, magari anche multilingue, per accogliere degnamente chi arriva in una delle zone più suggestive e fotografate della città.
Per una volta, non servono bandi o slide in PowerPoint. Serve solo ascoltare chi Trieste la vive e la conosce ogni giorno. E magari, dopo il prossimo selfie a Miramare, anche i turisti ringrazieranno.