Nada, compie 70 anni l'interprete di "Che freddo fa"
Di cognome fa Malanima ma da sempre per tutti è semplicemente Nada. Parliamo, naturalmente, della cantautrice che il prossimo 17 novembre (è nata a Gabbro, una frazione di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno, nel 1953) compie 70 anni, di cui più di cinquanta passati sul palcoscenico o in uno studio di registrazione. Del resto la strada per lei, che è figlia d'arte (il padre Gino era un clarinettista), è sembrata tracciata fin da quando, a soli quindici anni, sale per la prima volta sul palco del teatro Ariston cantando "Ma che freddo fa", insieme ai Rokes. Il brano è un successo (che dura ancora oggi) da primo posto in hit parade e Nada diventa immediatamente popolare in Italia e non solo. Tanto che, poco dopo, esce il suo primo album, intitolato semplicemente "Nada". Seguono, nello stesso anno, "Un disco per l'estate" e "Canzonissima". Nel 1970 la storia si ripete: prima il Festival di Sanremo, dove canta, in abbinamento con Ron, "Pa' diglielo a ma'", poi "Canzonissima" e poi ancora l'album, il secondo: "Io l'ho fatto per amore". Alla terza partecipazione al Festival, lo vince con "Il cuore è uno zingaro", cantata con Nicola Di Bari. Segue "Canzonissima" con un altro successo, "La porti un bacione a Firenze". A Sanremo torna anche nel 1972 e si classifica al terzo posto con "Re di denari".
Non ancora ventenne, Nada incontra Gerry Manzoli, il bassista dei Camaleonti, che sposa qualche anno dopo. In questo periodo, si allontana dall'immagine adolescenziale costruita per lei dai discografici e si avvicina alla poetica di Piero Ciampi e alla canzone d'autore, collaborando con Antonello Venditti, Riccardo Cocciante e Claudio Baglioni. La svolta prosegue con la collaborazione, nel 1975, con la Reale Accademia di Musica e l'album "1930: Il domatore delle scimmie". Qualche anno dopo, però, Nada torna al pop e al successo con brani più leggeri: basti citare "Dimmi che mi ami, che tu ami, che tu ami solo me" e "Ti stringerò". Seguono successi come "Amore disperato" (nel 1983, che diventa immediatamente uno dei tormentoni dell'anno) e, nel 1984, "Balliamo ancora un po'". Dopo la partecipazione non fortunata al Festival di Sanremo del 1987 (con il suo "Bolero" arriva ultima), Nada sparisce dalle scene per alcuni anni finché, nel 1992, pubblica l'album "L'anime nere", seguito due anni dopo dalla raccolta "Malanima: Successi ed inediti 1969-1994" per celebrare i primi 25 anni di carriera. Carriera che, nel 1997, ha una nuova svolta con l'album "Nada Trio", realizzato con due componenti della Piccola Orchestra Avion Travel, Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti, riarrangiando alcuni classici del suo repertorio. Due anni dopo torna all'Ariston con "Guardami negli occhi", da lei scritto e composto, che finisce nell'album "Dove sei sei" per il quale collabora con Mauro Pagani: è la prima evidente svolta verso la canzone d'autore che, negli anni successivi, produrrà titoli come "L'amore è fortissimo e il corpo no" e "Tutto l'amore che mi manca". Al Festival torna anche nel 2007 con "Luna in piena", scritto ancora da lei e nel 2019, esibendosi con Motta in "Dov'è l'Italia", vincendo il premio per il miglior duetto.
La carriera musicale va avanti negli anni, ad esempio con la partecipazione al concerto benefico del 2009 "Amiche per l'Abruzzo"; con lo spettacolo teatrale "Musicaromanzo"; con la canzone "Ballata triste" che le fa vincere, nel 2017, il Premio Amnesty Italia grazie alla forte denuncia contro il femminicidio; con il singolo "Mille stelle" pubblicato per la serie televisiva "Noi". Ma Nada è anche altro: scrittrice (tra i suoi libri c'è l'autobiografia "Il mio cuore umano" che ha ispirato il film di Raiuno "La bambina che non voleva cantare") e attrice (ha debuttato nel 1973 nello sceneggiato Rai "Puccini" diretto da Sandro Bolchi e l'abbiamo vista, tra l'altro, nel film di Francesca Archibugi "Con gli occhi chiusi" e in un cameo nella webserie "Una mamma imperfetta" trasmessa da Rai2. (ITALPRESS). xf6/mgg/red