“Auto in crociera, cittadini in crisi: le rive liberate per i turisti ma i triestini restano a piedi”

“Auto in crociera, cittadini in crisi: le rive liberate per i turisti ma i triestini restano a piedi”

La cronica carenza di parcheggi a Trieste torna al centro dell’attenzione grazie alla segnalazione di un cittadino, che denuncia una situazione ormai paradossale per una città che ambisce a diventare sempre più attrattiva per il turismo. L’episodio che ha fatto traboccare il vaso è avvenuto nella giornata odierna, martedì 22 aprile 2025, in concomitanza con l’arrivo di una nave da crociera: tutte le aree di sosta sulle rive sono state temporaneamente eliminate, proprio nel periodo clou delle festività e dei ponti primaverili.

Un turismo senza infrastrutture: un paradosso triestino

L’intervento non vuole essere una critica sterile, ma una riflessione costruttiva. In molte città italiane ed europee – Firenze in primis – si è affrontato il problema della mobilità turistica con soluzioni concrete: parcheggi in periferia, collegamenti efficienti verso il centro, navette elettriche, infrastrutture sostenibili. Trieste, invece, continua a scontare ritardi storici. Emblematico è il caso del Mercato Ortofrutticolo, dove un tempo era previsto un grande parcheggio pubblico: un progetto mai decollato, rimasto solo su carta.

L’ovovia: opportunità o miraggio?

Tra le proposte che potrebbero rivoluzionare la mobilità cittadina viene citata anche l’Ovovia, un collegamento sospeso tra l’altopiano e il centro cittadino. Una soluzione che potrebbe alleggerire il traffico e aumentare i parcheggi in periferia. Ma le divisioni politiche che la circondano rischiano di trasformarla nell’ennesima occasione mancata.

“Serve una visione chiara, non interventi tampone”

Il cittadino conclude con un invito alla politica e alle istituzioni: ripensare la mobilità urbana con visione strategica, offrendo ai visitatori e ai residenti servizi essenziali e funzionali. Perché una città turistica – sostiene – non può permettersi di sacrificare l’accoglienza sull’altare dell’improvvisazione. Senza parcheggi, si compromette non solo l’esperienza del turista, ma anche la qualità della vita di chi a Trieste ci vive ogni giorno.