Fedriga, serve una politica di rafforzamento difese italiane

Fedriga, serve una politica di rafforzamento difese italiane

"Oggi non stiamo parlando di un esercito europeo ma di linee di finanziamento attraverso un debito al di fuori del patto di stabilità per quanto riguarda il rafforzamento delle difese dei diversi Paesi europei. Questo può avere un senso, ma deve essere scollegato alla questione Ucraina, perché tecnicamente non ci sarebbero i tempi per un riarmo. Dobbiamo quindi fare una politica di rafforzamento delle difese italiane, io sono favorevole". Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine di un incontro a TRIESTE. "Avere una difesa forte - ha precisato - vuol dire un Paese che difende gli interessi nazionali. Non vuol dire usare le armi, ma per esempio tutelare le rotte commerciali". Il riferimento di Fedriga è anche al canale di Suez e all'economia del mare. "Se quelle rotte commerciali vengono interrotte con elementi bellici, rischiamo di pagare una conseguenza molto grave. Senza un commercio, senza un'economia vuol dire che noi non garantiamo diritti sociali, servizi, ospedali, scuole". Secondo Fedriga "dobbiamo creare una filiera della difesa": "l'Italia può diventare tramite Fincantieri e tutte le altre aziende che lavorano con Fincantieri, e lo è oggi, un campione a livello internazionale" per il navale. E poi ci sono "Leonardo e produzioni più piccole ma fondamentali". E per quanto riguarda il conflitto in Ucraina: "Non mi sembra - ha concluso - che oggi ci sia un'ipotesi di soldati italiani in Ucraina, lo ha detto la stessa presente del Consiglio". (ANSA) FMS ANSA