Bernobich: “Più metal detector per fermare chi porta coltelli” – Barbo: “Non è la soluzione” (VIDEO)
Durante la diretta serale di Trieste Cafe, condotta da Luca Marsi, si è acceso il dibattito sulle zone rosse e sulla gestione della sicurezza urbana. Protagonisti del confronto sono stati Stefano Bernobich (Lega) e Giovanni Barbo (PD), con posizioni divergenti su efficacia, impatto e prospettive future delle misure adottate. Le discussioni si sono concentrate sugli effetti delle zone rosse, destinate a scadere il 30 marzo, e sull’eventuale proroga.
Zone rosse: efficaci o solo un palliativo?
Giovanni Barbo ha aperto il confronto esprimendo forti dubbi sull’efficacia delle zone rosse:
“Secondo me non sono la soluzione. I fatti di questi giorni lo confermano: aggressioni e violenze continuano a verificarsi. Il rischio è solo quello di spostare il problema da un quartiere all’altro”.
Barbo ha sottolineato come il fenomeno della criminalità non possa essere affrontato solo con misure repressive e temporanee: “Serve un approccio più ampio, che coinvolga politiche sociali e preventive, altrimenti si continua a inseguire il problema senza risolverlo davvero”.
Bernobich (Lega): “Serve un controllo più mirato, le zone rosse non bastano”
Pur appartenendo a una forza politica che sostiene l’attuale strategia, anche Stefano Bernobich ha mostrato perplessità:
“Le zone rosse sono state una scelta necessaria, ma non sufficiente. Dobbiamo andare a colpire il cuore del problema, intervenendo in modo più mirato”.
Bernobich ha proposto un rafforzamento dei controlli, anche con strumenti come il metal detector, per fermare e identificare persone potenzialmente pericolose. “Il coltello sembra ormai un accessorio normale per qualcuno. Bisogna cambiare approccio e potenziare i mezzi a disposizione delle forze dell’ordine”.
Barbo: “Il problema non si risolve militarizzando la città”
Barbo ha ribadito la necessità di non ridurre la questione della sicurezza a una mera presenza di forze dell’ordine:
“Non possiamo militarizzare la città. La sicurezza si costruisce anche con politiche di inclusione, educazione e coesione sociale”.
Il consigliere del PD ha messo in evidenza la natura dinamica della microcriminalità, che si adatta rapidamente alle nuove misure di controllo: “Se controlli una piazza, il problema si sposta nella via accanto. Servono strategie a lungo termine, non soluzioni tampone”.
Bernobich: “Problemi legati a specifiche comunità? Non possiamo far finta di nulla”
Il rappresentante della Lega ha affrontato il tema più spinoso della serata, collegando alcune criticità alla presenza di gruppi specifici:
“Non possiamo ignorare che ci sono situazioni problematiche legate a certe comunità. Non si tratta di fare generalizzazioni, ma di affrontare la realtà per quella che è”.
Bernobich ha citato il caso di piazza Garibaldi, una zona spesso al centro delle cronache locali, per sottolineare come la convivenza pacifica sia messa a dura prova da dinamiche di controllo del territorio tra gruppi rivali: “La rissa tra pakistani e afghani per il controllo del territorio non è un caso isolato. Serve un intervento deciso”.
Due visioni opposte sulla proroga delle zone rosse
Sul tema della possibile proroga delle zone rosse oltre il 30 marzo, le opinioni sono rimaste contrastanti:
- Barbo (PD): “Non serve prorogare una misura inefficace. Bisogna cambiare strategia e puntare su politiche sociali”.
- Bernobich (Lega): “Se necessario, le zone rosse vanno mantenute, ma con controlli più mirati e incisivi”.
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