"Vergogna alla Risiera: memoria tradita da pochi facinorosi", il grido d’allarme di un triestino

"Vergogna alla Risiera: memoria tradita da pochi facinorosi", il grido d’allarme di un triestino

Una riflessione forte e carica di amarezza arriva da un cittadino triestino che ha preso parte, giovedì 25 aprile, alla commemorazione presso la Risiera di San Sabba, luogo simbolo della memoria e della Resistenza. Il suo pensiero, condiviso con la redazione, dà voce a un sentimento diffuso tra molti presenti alla cerimonia ufficiale: lo sconcerto per la presenza di gruppi che, a suo avviso, avrebbero turbato il raccoglimento con cori provocatori e atteggiamenti ostili.

“Come è possibile che ogni anno alcune persone rovinino il senso più profondo di questa giornata?”, si domanda. Il riferimento è alle tensioni registrate anche durante l’edizione di quest’anno, che ha visto un’importante partecipazione di pubblico ma anche momenti di attrito. Il cittadino sottolinea come, a suo dire, si tratti spesso degli stessi gruppi, composti da giovani che – secondo la sua opinione – “non hanno nemmeno completato gli studi” e che parteciperebbero agli eventi commemorativi unicamente “per creare disagio e scontri”.

Particolarmente critico il passaggio sull’atteggiamento ostile nei confronti delle forze dell’ordine, impegnate a garantire la sicurezza durante la cerimonia. “Cori contro tutti, aggressioni alle forze dell’ordine, provocazioni dall’inizio alla fine. È una vergogna per la nostra città”, scrive ancora.

La riflessione si allarga poi al prossimo 1° maggio, con il timore che cortei studenteschi o manifestazioni giovanili possano trasformarsi – anche in altre città italiane – in occasioni di tensione e contrapposizione sociale, senza una reale consapevolezza delle ragioni che dovrebbero animare tali giornate.

Il messaggio si chiude con un ringraziamento a chi, nonostante tutto, continua a partecipare con spirito autentico e rispettoso a queste importanti ricorrenze, per onorare la memoria di chi ha combattuto per la libertà.

Chiunque volesse inviare una testimonianza o riflessione simile può contattare la redazione.