Azione critica il Comune: "Perché chiedere 48 milioni per l’ovovia e non per scuole o asili?"
Il segretario cittadino di Azione Trieste, Arturo Governa, ha duramente criticato le scelte dell’amministrazione comunale in merito alla richiesta di fondi governativi per l’ovovia. Governa si è interrogato sull’effettiva utilità del progetto e sull’eventuale possibilità di destinare risorse pubbliche a bisogni più urgenti per la città.
"Fondi per l’ovovia? Una scelta fuori dalla realtà"
Secondo Governa, l’idea di investire 48 milioni di euro in un’opera come l’ovovia non tiene conto delle priorità della comunità triestina. "Se fosse vero che il Comune avesse la possibilità di chiedere e ottenere questi fondi dal Governo – cosa tutta da dimostrare – non sarebbe stato più utile investirli in asili nido, scuole e palestre comunali?", ha dichiarato.
Governa ha ricordato che, quando si trattava di fondi PNRR con vincoli specifici di utilizzo, era comprensibile seguire determinate linee guida. Tuttavia, con quei fondi ormai persi – come confermato implicitamente anche da Matteo Salvini – è difficile giustificare una simile richiesta.
Critiche alla gestione delle priorità comunali
Il segretario ha anche sottolineato le difficoltà dell’amministrazione nel gestire le risorse: "Abbiamo perso 6 milioni per il polo dell’infanzia di via dell’Edera, eppure si insiste per ottenere fondi su progetti che non offrono alcuna utilità concreta per i cittadini". Governa non risparmia nemmeno una frecciata al Ministro Salvini, accusandolo di annunciare risorse "come durante un comizio elettorale, in un momento delicato per la legge finanziaria".
La richiesta di Azione
Azione Trieste chiede al Comune di rivedere le proprie priorità, concentrandosi su interventi realmente utili per il territorio. Allo stesso tempo, Governa invita la Regione a liberare la propria quota di cofinanziamento, così da destinare maggiori risorse alla sanità e ridurre le liste d’attesa.
"È il momento di cambiare rotta, perché i cittadini non possono più permettersi di assistere a scelte scollegate dai loro bisogni reali", ha concluso Governa.