Asgri denuncia: guardie giurate a rischio sugli autobus di Trieste, servono dotazioni di sicurezza
A più di un mese dall’introduzione del servizio di sicurezza sussidiaria (DM 154/09) sugli autobus di Trieste, emergono gravi criticità nella protezione offerta alle guardie giurate incaricate di tutelare i controllori. A riferirlo Asgri in una nota. Un sistema "all'italiana", secondo molti addetti ai lavori, dove le guardie giurate si ritrovano quotidianamente in prima linea senza mezzi di difesa adeguati, mentre continuano a verificarsi episodi di aggressioni e accoltellamenti al personale.
Aggressioni e assenza di equipaggiamenti: un rischio crescente
L'ultimo episodio, segnalato sempre dal Sindacato, di violenza in zona Goldoni, che ha visto due tossicodipendenti aggredire verbalmente e fisicamente le guardie giurate e i controllori, è solo la punta dell’iceberg. L’ASGRI, sindacato autonomo delle guardie giurate, denuncia la mancanza di disposizioni chiare e di strumenti adeguati per la difesa del personale. “Siamo stanchi di vedere colleghi in pericolo per la totale assenza di protezioni e norme di sicurezza idonee,” afferma il sindacato, chiedendo interventi urgenti da parte delle istituzioni.
Richiesta di dotazioni di sicurezza: kevlar, spray al peperoncino e bodycam
Per ridurre i rischi, l’ASGRI sollecita l’istituto responsabile del servizio di sicurezza a fornire dotazioni essenziali alle guardie giurate, tra cui sotto camicia in kevlar, spray al peperoncino, bodycam e manganelli in fibra di vetro PRG 580. Senza questi strumenti, affermano, il rischio per le guardie rimane elevato: “Chiediamo che vengano prese misure prima che ci scappi il morto”.
L'appello alle istituzioni: basta promesse, servono azioni concrete
Mentre le aggressioni continuano, le guardie giurate e i controllori rimangono esposti alla violenza senza una reale protezione. “Siamo ormai al limite,” dichiara il sindacato, “e chiediamo un intervento concreto da parte delle istituzioni locali per garantire sicurezza a chi ogni giorno tutela il trasporto pubblico e la sua utenza.”
foto antonio marano di repertorio