"La Russia NON è il mio nemico": a Trieste manifesti strappati e polemiche infuocate

"La Russia NON è il mio nemico": a Trieste manifesti strappati e polemiche infuocate

A Trieste, i manifesti affissi da Alister e Insieme Liberi con il messaggio "La Russia NON è il mio nemico" hanno scatenato un acceso dibattito pubblico. L’iniziativa, volta a promuovere una riflessione sulle politiche internazionali e sui rapporti con la Russia, ha diviso l'opinione pubblica e suscitato diverse reazioni, inclusi atti di vandalismo contro i manifesti stessi.

Danneggiamenti e segnalazioni alle autorità

Uno dei manifesti, affisso in via Giulia, è stato danneggiato, e gli organizzatori hanno espresso l’intenzione di segnalare l’accaduto alle autorità. Ugo Rossi, consigliere comunale e rappresentante di Insieme Liberi, ha definito il danneggiamento come un "tentativo di censura verso un'opinione diversa". L'atto è stato visto come un segnale di intolleranza verso chi cerca di promuovere un punto di vista alternativo sui conflitti internazionali e sull'orientamento geopolitico del nostro Paese.

Il comunicato stampa: risposta alle critiche

Nel comunicato stampa del 28 ottobre 2024, Alister e Insieme Liberi hanno risposto alle critiche che l’iniziativa ha suscitato. Secondo il comunicato, pubblicato da Insieme Liberi, il messaggio dei manifesti non deve essere strumentalizzato, ma piuttosto accolto come un invito al dialogo.

La nota fa inoltre riferimento alle richieste di rimozione dei manifesti avanzate da alcuni esponenti politici locali, come Arturo Governa, segretario provinciale di Azione Trieste, che ha espresso preoccupazioni sul contenuto filo-russo del messaggio, definendolo "inammissibile" per le istituzioni italiane. Il comunicato cita anche reazioni di alcuni membri del Partito Democratico (PD), che hanno sollevato interrogativi sui finanziamenti della campagna.

La difesa della libertà di espressione

Alister e Insieme Liberi difendono l'iniziativa come un legittimo esercizio di libera espressione, conforme all’articolo 21 della Costituzione italiana, che garantisce a ogni cittadino il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. "Non si capisce perché i manifesti in oggetto debbano essere rimossi," affermano, specificando che l’intento non è incitare alla violenza o alla guerra, ma promuovere il dialogo e la pace.

Appello alla libertà di pensiero

Nella conclusione del comunicato, Alister e Insieme Liberi ribadiscono il proprio appello alla libertà di pensiero e invitano la cittadinanza a evitare forme di censura o strumentalizzazione. Il comunicato esprime il desiderio che l’Italia, come democrazia, continui a essere un luogo in cui la pluralità di opinioni è tutelata, permettendo ai cittadini di discutere liberamente di temi importanti senza timore di repressioni o limitazioni.