TIDÉ – REFORMATION: Un'occasione per riflettere sulla violenza di genere e razziale
Camminare per catturare il flusso della storia, camminare per riflettere sull’impatto della violenza razziale e di genere sul corpo e sulla mente. Come evento di finissage della mostra WASTED, l’artista franco-ivoriana Abigaïl Sia porta a Trieste TIDÉ – REFORMATION, una live performance collettiva per riflettere insieme sul tema della violenza di genere e razziale.
Il calendario di WASTED, la mostra di arte contemporanea che fino al 2 febbraio è visitabile gratuitamente in Sala U. Veruda di Palazzo Costanzi, si arricchisce di una performance dal vivo che intreccia arte, memoria e resistenza: Abigaïl Sia cammina per catturare il flusso della storia e riflettere sull’impatto della violenza razziale e di genere sul corpo e sulla mente: il cammino diventa un atto di guarigione e ricostruzione, dove le ferite si trasformano in forza e i silenzi in visibilità.
Giovedì 30 gennaio alle ore 18 alla Sala Veruda di Palazzo Costanzi è prevista la performance di Abigaïl Sia che inizia con un’immersione musicale e sensoriale in Sala U. Veruda, in cui l’artista condivide frammenti di stati d’essere e memorie legati a TIDÉ: un viaggio tra dolore, resistenza e speranza. Successivamente, il percorso prosegue nelle strade di Trieste, interrogando i racconti collettivi della città e invitando il pubblico a riflettere.
Avvolta in una seconda pelle plastica, sia armatura che specchio delle cicatrici sociali, Tidé traccia un cammino di resistenza. All’incrocio tra l’intimo e il politico, quest’opera toccante celebra la forza vitale di coloro che lottano per i diritti umani.
La partecipazione alla performance, con ritrovo il 30 gennaio alle 18:00 in Sala U. Veruda di Palazzo Costanzi, è libera e gratuita.
La prenotazione è consigliata all’indirizzo mail prenotazioni@iodpeosito.org
L’artista Abigaïl Sia
Abigaïl Sia (Parigi, 1990), artista multidisciplinare franco-ivoriana e italiana, sviluppa una pratica artistica che fonde performance e attivismo.
Il suo lavoro si concentra sull'esperienza di individui razzializzati in una società postcoloniale, con un interesse particolare per l'invisibilità e per le conseguenze dell'impatto della violenza sistemica su corpi, psiche e metabolismi, che affronta attraverso un approccio de-coloniale.
Le sue performance esplorano anche la dualità degli stati emotivi e comportamentali, così come la trasformazione del corpo e della mente in risposta al trauma.
Pone la “resistenza incarnata” al centro del suo lavoro.
Il progetto WASTED
La performance si inserisce nella cornice di WASTED, una mostra che si snoda tra Trieste e Gradisca d’Isonzo, affrontando i temi della disparità di genere, del rapporto uomo-donna-natura-società e delle rappresentazioni che alimentano queste dinamiche.
Il progetto è realizzato dal Comune di Gradisca d’Isonzo con il contributo del Comune di Trieste, in collaborazione con IoDeposito ETS e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Proprio Gradisca d’Isonzo negli anni si è affermata come un punto di riferimento per l’arte e la cultura contemporanea in Friuli Venezia Giulia. La cittadina ospita istituzioni di grande prestigio, come la Galleria Regionale Luigi Spazzapan, istituzione museale interamente dedicata all’arte contemporanea, e il Polo Culturale di Casa Maccari, uno spazio di studio, lettura e informazione per i giovani e cuore pulsante di eventi e mostre.
A queste strutture si affianca un ricco calendario di rassegne, festival e iniziative culturali che riflettono le urgenze del presente, ponendo spesso l’attenzione su temi cruciali come la condizione del femminile, le disuguaglianze e le narrazioni storiche marginalizzanti.
Organizzata in luoghi simbolo dell’area transfrontaliera giuliana, come Sala U. Veruda a Trieste e Casa Maccari a Gradisca d’Isonzo, WASTED non si limita a esporre opere d’arte contemporanea: crea un percorso critico per stimolare riflessioni collettive su come superare le disparità di genere, ridurre gli sprechi – umani e ambientali – e immaginare nuovi modelli di convivenza tra uomo, donna e natura.
La mostra
La mostra si snoda attraverso quattro capitoli concettuali, ciascuno dedicato a una dimensione cruciale del rapporto tra donne, natura e società. Le opere esplorano, con sguardi audaci e innovativi, la marginalizzazione delle competenze femminili, la rappresentazione del corpo come oggetto, e il legame tra colonialismo e subalternità femminile.
Il primo capitolo analizza come le pratiche patriarcali abbiano sminuito le conoscenze femminili legate all’empatia e alla comprensione del mondo naturale. Le installazioni di Beatrice Achille e Zosia Zoltkowski offrono nuovi linguaggi di conoscenza, attraverso la corporeità e la memoria storica.
Il secondo capitolo si concentra sullo “sguardo maschile” e la rappresentazione del femminile: ripensando modelli iconografici come quello della natura morta e del nudo femminile, opere come quella di Holly Timpener e Marta Lodola ribaltano lo stereotipo del corpo oggettualizzato, proponendo nuove prospettive visive ed emotive.
Il terzo capitolo mette in luce l’impatto della società sessista sulla presenza femminile nello spazio pubblico, con opere che denunciano limitazioni fisiche ed espressive. Il video “Freedom of Speech” di Sarah Maple esplora il conflitto tra il diritto di parola e la sopraffazione corporea.
L’ultimo capitolo affronta l’intersezione tra genere e colonialismo: le performance di Abigaïl Sia, evocative e simboliche, raccontano l’esperienza delle donne razzializzate attraverso il linguaggio del corpo, ingaggiando i fruitori sul suolo della città.
Oltre alla mostra, WASTED offre visite guidate e workshop dedicati a educatori e operatori culturali. Inoltre, la mostra collega le sue attività a laboratori creativi e pratici sui temi di interesse dell’esposizione appositamente studiati per ragazzi di età 10+ da arte-terapeute e educatrici presso la Scuola Secondaria di Gradisca d’Isonzo dell’I.C. della Torre-Verni, gli Spazi Aggregativi di Fogliano Redipuglia e di Mariano del Friuli e il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi di Romans d’Isonzo, al Polo Culturale di Casa Maccari
Queste attività permettono di approfondire le tematiche esposte, rendendo la rassegna un’esperienza coinvolgente per tutte le età.
Tutti gli eventi e le attività sono a ingresso gratuito. Per partecipare ai workshop e alle performance, è necessario prenotarsi inviando una mail a prenotazioni@iodeposito.org.
LUOGHI DELLA MOSTRA, ORARI E INGRESSI:
Trieste
Sala U. Veruda, Palazzo Costanzi, Piazza Piccola 2, Trieste (TS)
Dal 18 gennaio al 2 febbraio 2025
Orari di apertura, tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00
Ingresso gratuito