Ponte a NordEst: il gotha del jazz italiano si riunisce a Gorizia per celebrare la Capitale Europea della Cultura
Ponte a NordEst
Il gotha del jazz italiano omaggia la capitale europea transfrontaliera della Cultura con una residenza goriziana a partire dal 13 febbraio.
Leader del progetto Stefano Bollani.
Con lui 8 tra i più grandi nomi della scena jazz italiana e internazionale.
A chiudere il progetto un eccezionale concerto al Politeama Rossetti di Trieste il 17 febbraio 2025.
Ponte a NordEst, progetto curato dall’Associazione Culturale Euritmica nell’ambito del calendario di GO!2025 e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, è un progetto che per la prima volta unisce i massimi esponenti che la scena jazz italiana ha espresso – e continua a esprimere – da oltre cinquant’anni: una residenza artistica che si terrà a Gorizia dal 13 al 16 febbraio 2025 che ospiterà il gotha della musica d’improvvisazione nella prima capitale culturale transfrontaliera d’Europa, per un lavoro congiunto e specifico mai realizzato fino ad ora.
Coordinatore e fulcro musicale del progetto è Stefano Bollani, genio assoluto della tastiera, pianista tra i più eclettici e vulcanici che la storia del jazz conosca; la band (per l’occasione battezzata, non a caso, Stefano Bollani All Stars) che lo accompagnerà in questa avventura è composta da:
Enrico Rava - trombettista jazz triestino, dagli anni Sessanta celebrato simbolo e tutt’ora superbo interprete del jazz italiano a livello internazionale;
Paolo Fresu - noto nel mondo non solo per le ineguagliabili ricerche e realizzazioni sonore con tromba e flicorno, ma anche docente, operatore culturale, direttore di diverse istituzioni e festival italiani ed internazionali;
Roberto Gatto - colosso della batteria che dagli anni Ottanta suona al fianco dei maggiori “mostri sacri” italiani, europei ed americani;
Ares Tavolazzi - contrabbassista che da decenni colora il tempo dei più significativi progetti culturali tra rock, progressive, jazz, canzone d’autore;
Antonello Salis - fisarmonicista, pianista e compositore che del ruvido spirito sardo e della carnalità della propria terra porta, insieme, virtuosismo e graffiante personalità;
Daniele Sepe - sassofonista talentuoso e sorprendente nel suo essere diretto e autentico, le cui interpretazioni sono permeate dal calore popolare e da un’appassionata “follia” tutta napoletana.
Ospiti:
Frida - figlia d’arte, giovanissima cantante e pianista che “respira” musica da sempre, e ne restituisce l’essenza con il suo talento purissimo;
Christian Mascetta - classe ‘94, giovane chitarrista pluripremiato, recentemente al fianco di Gegè Telesforo del quale condivide il virtuosismo spontaneo e l’ironia.
Una schiera di musicisti con caratteri, provenienze, generazioni e stili molto diversi fra loro.
Ospiti in residenza a Gorizia avranno modo di lavorare insieme, di portare ciascuno il proprio bagaglio musicale per la costruzione di un percorso variegato nel segno dell’internazionalità che culminerà nel concerto al Trieste, al Politeama Rossetti, il 17 febbraio 2025 (ore 20.45): un unicum, sicuramente sorprendente, nella storia del jazz che mai ha visto condividere il palcoscenico da così tante firme di livello assoluto.
Ognuno dei protagonisti porta con sé nel progetto un brano proveniente dalla tradizione musicale di un popolo del mondo: un incontro tra culture musicali “altre”, che allarga le conoscenze e apporta nuova linfa creativa in chi esegue e in chi ascolta. È stata la particolarità del territorio e della sua storia che ha spinto Stefano Bollani e gli altri musicisti ad accettare l’invito di Euritmica a restituire tanta ricchezza e diversità in musica.
La residenza dal 13 al 17 febbraio sarà anche l’occasione per gli artisti di vivere il centro, le aree storiche e il territorio transfrontaliero, così da respirarne clima e cultura.
Il progetto Ponte a NordEst prevede anche una serie di Incontri jazz (così si chiamava il festival che Euritmica organizzò, per dieci edizioni, già negli anni Novanta a Gorizia) con gruppi regionali e sloveni che suoneranno in locali e sale a Gorizia e Nova Gorica per concludersi domenica 16, all’Auditorium della Cultura Friulana a Gorizia con “My name is Nina”, progetto dedicato a Nina Simone e dell’ensemble di Zlatko Kaučič “Kombo: Pogum pogumnih” (Kombo Audaci Coraggiosi) composto da protagonisti della nuova scena jazzistica slovena.
“Ponte a NordEst – interviene il Vicepresidente della Regione Mario Anzil – è un titolo che da subito ha dato senso al progetto e al suo essere in linea con il territorio, il momento storico, le intenzioni dell’Amministrazione Regionale e della prossima Capitale. Il ponte supera i confini e – in particolare nelle nostre zone – il concetto di confine, oltre al suo significato etimologico, assume un valore ancora più affascinante del quale noi tutti possiamo essere artefici: significa opportunità, amicizia, intersezioni, rinascite. Costruire dei ponti vuol dire valorizzare la propria identità e insieme sollecitare simpatia, curiosità, interesse per chi è al di là del ponte. GO! 2025 è proprio questo: un avamposto disposto per il confronto. E un progetto come questo, che mette a dialogo tanti artisti internazionali proprio a Gorizia, è in grado di costruire molti di questi ponti virtuosi”.
"Ponte a NordEst" interpreta perfettamente lo spirito borderless che anima la Capitale Europea. – Spiega Romina Kocina, Direttrice del GECT –Grazie alla presenza di artisti di fama internazionale, non solo le lingue si mescolano ma anche i diversi linguaggi musicali, consolidando la dimensione multiculturale di GO! 2025 e la natura della città come crocevia di persone e storie. Siamo contenti che il jazz torni a Gorizia, che vi sia una collaborazione tra artisti italiani e sloveni e che il progetto generi una nuova produzione musicale. Ci auguriamo che questo progetto sia solo l'inizio di un percorso che inserisce Gorizia nei circuiti musicali internazionali.