Trieste sotto shock: defeca davanti a tutti in piazza Garibaldi, l’indignazione dei cittadini (VIDEO)
Una scena che ha lasciato senza parole chi si trovava nei dintorni: sabato 22 marzo 2025 alle ore 21:45, in piazza Garibaldi, una persona è stata fotografata mentre defecava in piena vista, a pochi metri da passanti, auto e palazzi. Un gesto indecente, immortalato in uno scatto diventato virale sui social, che rappresenta l’ennesimo episodio di degrado urbano vissuto nella zona.
Il VIDEO, realizzato da Erik B., testimonia un momento intollerabile, in una piazza storica e centrale della città, frequentata da famiglie, residenti e bambini. A nulla sono valse le recenti promesse di intensificazione dei controlli: il senso di impotenza e frustrazione tra i triestini cresce.
La rabbia del testimone: “Serve un intervento immediato”
Tra i primi a commentare pubblicamente il ViDEO, un residente esasperato ha affermato:
“Evidentemente i controlli delle forze dell’ordine non sono sufficienti. Questa è una città europea, non una giungla!”.
La scena si è consumata a pochi passi da ristoranti e fermate dell’autobus, con una normalità sconcertante, come se fosse tollerato tutto. Una persona si abbassa i pantaloni e si libera davanti a tutti, in pieno centro cittadino. Nessun pudore, nessuna conseguenza immediata.
Piazza Garibaldi, simbolo di abbandono
Da tempo piazza Garibaldi è diventata simbolo del degrado cittadino, tra episodi di microcriminalità, bivacchi e inciviltà. I cittadini lamentano da mesi l’assenza di presidi costanti, invocano telecamere, controlli, ordinanze. Questa ennesima umiliazione pubblica è la goccia che fa traboccare il vaso.
“Non si può uscire con i bambini – dice un’altra residente – e vedere certe cose. Non è più accettabile”.
Un’emergenza culturale e sociale
L’episodio evidenzia un problema che va oltre l’ordine pubblico. È un segnale allarmante di emergenza sociale, sanitaria e culturale. Chi si comporta in questo modo non ha rispetto per gli altri, ma il vero problema è che nessuno sembra fermarlo.
Serve una risposta immediata e strutturale: maggiori controlli, sanzioni reali, presidi fissi e un piano per affrontare le marginalità che sfociano nell’inciviltà.
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