Tra animali uccisi, incendi, inquinamento e feriti, la tradizione dei fuochi finisce sotto accusa
Alla vigilia del nuovo anno, il WWF lancia un appello netto e senza ambiguità: stop ai botti di Capodanno. Una richiesta che non nasce da ideologia, ma da dati, studi scientifici e da una lunga scia di conseguenze spesso ignorate. Fuochi d’artificio, petardi e botti continuano a essere una tradizione diffusa, ma il loro impatto su animali, ambiente e persone è tutt’altro che festoso.
Animali selvatici in fuga, spesso senza ritorno
Tra le vittime più silenziose dei botti ci sono gli animali selvatici. Il rumore improvviso provoca traumi, disorientamento e fughe caotiche che, soprattutto per gli uccelli, si trasformano spesso in condanne a morte. Spaventati, abbandonano i dormitori invernali nel buio e nel freddo, finiscono contro ostacoli o muoiono per il brusco dispendio energetico in un periodo dell’anno già critico. Secondo le stime, ogni anno in Italia muoiono migliaia di animali a causa dei botti, e circa l’80% sono selvatici.
Capodanni che lasciano tappeti di morti
Le immagini non sono nuove. A Roma, nel Capodanno 2021, la città si è svegliata davanti a un tappeto di uccelli morti sull’asfalto, soprattutto passeri e storni. Scene simili si sono ripetute anche nel 2023. Episodi che trasformano una notte di festa in un bilancio ambientale drammatico.
Lo stress che non finisce allo scoccare della mezzanotte
Gli studi scientifici confermano che i danni non si esauriscono in poche ore. A Valencia, dove i fuochi pirotecnici sono frequenti, una ricerca ha dimostrato effetti negativi prolungati sul ciclo riproduttivo dei passeri. In Austria, il monitoraggio di oche selvatiche nella notte di Capodanno ha registrato un aumento del battito cardiaco del 96% e un innalzamento della temperatura corporea, con strascichi fino al mattino successivo. I bang e i flash interferiscono anche con migrazioni e accoppiamenti, lasciando conseguenze che emergono mesi dopo.
Cani, gatti e animali da allevamento: paura pura
Gli animali domestici vivono i botti come un incubo. Un’indagine del 2024 su oltre 650 cani e gatti rivela che più di un quarto si nasconde, uno su cinque tenta la fuga e fino a un quarto manifesta stress persistente anche ore dopo. Il loro udito è molto più sensibile di quello umano, rendendo i rumori esplosivi ancora più traumatici. Anche negli animali da allevamento lo spavento può causare stress acuto, traumi e persino aborti.
Fuochi che bruciano boschi e aria
I botti non colpiscono solo gli animali. Le scintille e le alte temperature possono innescare incendi, come accaduto nel 2022 a Napoli, dove fuochi illegali hanno bruciato 40 ettari tra l’Oasi WWF Cratere degli Astroni e il Parco dei Campi Flegrei. A questo si aggiunge un inquinamento atmosferico tutt’altro che marginale: metalli pesanti, particolato fine e perclorati si disperdono nell’aria, nel suolo e nell’acqua, con effetti persistenti sugli ecosistemi e sulla salute.
Feriti e incidenti, un copione che si ripete
Ogni inizio anno porta con sé il conto dei feriti, talvolta gravi. Una tradizione che continua a produrre danni anche alle persone e che, secondo il WWF, dovrebbe essere superata con soluzioni alternative come giochi di luce o fuochi a basso rumore.
La richiesta ai comuni: vietare e vigilare
Il WWF chiede ai comuni di adottare con anticipo ordinanze di divieto per botti, petardi e fuochi pirotecnici, come già fatto in alcune città, accompagnandole però con controlli efficaci. Eva Alessi, responsabile sostenibilità WWF Italia, sottolinea come le sofferenze degli animali siano documentate ma raramente raccontate, e come basti osservare il terrore negli animali domestici per immaginare cosa accade alla fauna selvatica.
Un Capodanno diverso è possibile
L’appello non è contro la festa, ma contro una consuetudine che produce più danni che gioia. Salutare il nuovo anno senza esplosioni significa proteggere animali, ambiente e persone. Un cambiamento di abitudini che, secondo il WWF, è ormai non solo auspicabile, ma necessario.