“Suono tre volte il clacson, ma nessuno risponde più”: nostalgia in galleria sulla costiera triestina
“Ciao, volevo fare un appello: mi capita spesso di uscire da Trieste e fare la costiera. Ogni volta che passo attraverso la galleria naturale suono tre volte il clacson, ma non c'è mai stata una volta che uno ricambiasse! Dove sono finite le vecchie e simpatiche tradizioni?”
La segnalazione ironica e nostalgica di un triestino riaccende il ricordo di una tradizione non scritta ma ben radicata nella memoria collettiva di chi percorreva la costiera: suonare il clacson attraversando la galleria naturale, un gesto simpatico che creava un gioco acustico tra automobilisti.
Un’“usanza sonora” tutta triestina
Chi è cresciuto guidando o viaggiando lungo la strada costiera tra Trieste e Sistiana sa di cosa si parla. Un tempo non era raro sentire clacson che rispondevano a clacson, come segno di allegria, appartenenza, complicità tra sconosciuti alla guida, magari diretti verso il mare, una gita o semplicemente fuori città.
Oggi però, quel suono resta spesso solitario.
Il lettore se lo chiede con un sorriso, ma anche con una punta di malinconia: “Era un gesto che faceva sorridere, un piccolo rituale. Ora sembra sparito.”
Tradizioni che si perdono? O solo silenzio momentaneo?
La riflessione va oltre il clacson: quanto spazio c’è ancora per le piccole tradizioni nella quotidianità moderna? Tra traffico, fretta e regole più rigide, anche i gesti più innocui rischiano di perdersi.
Eppure, proprio perché Trieste è città di rituali, memorie e abitudini che resistono, l’appello – seppur ironico – invita a riscoprire lo spirito conviviale che da sempre contraddistingue la gente di questa terra.
La prossima volta, provate a suonare. Chissà che qualcuno non vi risponda.