Rumore, rifiuti e ratti: all’alba Trieste si sveglia tra caos e inciviltà. L’allarme dei residenti del centro
“Povera Trieste”: così si conclude l’ennesima segnalazione indignata di un cittadino residente nella zona del Circolo Ufficiali, nel cuore della città, stanco di assistere ogni mattina allo stesso rituale, ormai da mesi.
Alle 5.30 in punto, secondo quanto riportato, una donna si presenterebbe quotidianamente sul posto per “dare da mangiare ai gatti”. Ma dietro la buona intenzione – peraltro rivolta a soli due felini – si nasconderebbe un’azione ben più impattante, che coinvolge gabbiani, cornacchie e colombi.
«Lancia il cibo ovunque – scrive il residente – compreso dentro il Circolo Ufficiali, che ho già provveduto a informare. Risultato? Un concerto di schiamazzi all’alba, sporcizia a terra, odori nauseabondi e la proliferazione di ratti. È diventata una situazione insostenibile».
Il problema: igiene, rumore e divieti ignorati
La questione tocca più livelli di criticità. Da un lato c’è il rumore, causato dal raduno di decine di uccelli che, attirati dal cibo, litigano, urlano e disturbano chi vive nei palazzi circostanti. Dall’altro c’è l’aspetto igienico-sanitario, con avanzi lasciati a marcire in un’area centrale e storica, a pochi passi da uffici, chiese e abitazioni. Non ultimo, l’effetto collaterale dell’aumento dei roditori.
A peggiorare il quadro è la mancanza di controlli all’alba: «A quell’ora non si vede mai nessuno – continua la denuncia – e anche se abbiamo segnalato più volte, la situazione è sempre uguale. È come se fossimo invisibili».
Il regolamento parla chiaro
Va ricordato che in molte città italiane – Trieste compresa – è severamente vietato dare da mangiare ai volatili come colombi e gabbiani, in quanto considerati infestanti. Il regolamento comunale di polizia urbana prevede sanzioni per chi abbandona cibo in spazi pubblici e contribuisce alla degradazione ambientale.
Il cibo lasciato a terra non solo attira uccelli e topi, ma contribuisce anche all’accumulo di rifiuti che, in estate, con il caldo, accentuano i cattivi odori e il malcontento.
Appello al Comune: “Servono controlli mirati e sensibilizzazione”
L’appello è chiaro: «Spero che leggendo questo il Comune si attivi», conclude il cittadino esasperato. Non si tratta solo di multare chi trasgredisce, ma anche di promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza del rispetto dello spazio pubblico, della convivenza civile e dell'igiene urbana.
Educare al rispetto degli animali non può significare tollerare comportamenti che danneggiano l’ambiente e la salute pubblica.