Raffica di passeur arrestati grazie agli attenti controlli sui confini: tra i migranti irregolari bambi piccoli

Raffica di passeur arrestati grazie agli attenti controlli sui confini: tra i migranti irregolari bambi piccoli

Continuano gli arresti della Polizia di Frontiera di Trieste nell’ambito dei controlli confinari dopo la sospensione dell’Accordo di Schengen. Tra il 14 agosto e il 16 settembre 2024 sono state arrestate ai valichi, per la maggior parte a Fernetti, undici persone. Altre quattro persone sono state, invece, arrestate durante i servizi mirati al contrasto del flusso migratorio dalla rotta balcanica. Si tratta, quindi, in totale di quindici arresti: dieci in flagranza di reato (di cui sette per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e tre per violazione del divieto di reingresso) e cinque in esecuzione di provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria. Tutti gli arrestati sono stati condotti nel locale carcere di via del Coroneo; ai passeur sono stati sequestrati i veicoli su cui avevano viaggiato complessivamente 42 migranti irregolari (di cui 14 minori), in prevalenza di nazionalità turca, per molti dei quali l’Italia non era la destinazione finale. Inoltre, la Polizia di Frontiera ha indagato in stato di libertà tre cittadini stranieri. 
I primi due arresti risalgono allo scorso 14 agosto, quando al valico di Fernetti (Comune di Monrupino) sono state controllate, rispettivamente nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, una cittadina romena di 54 anni, residente a Vienna, e una cittadina italiana di 50 anni, residente a Padova. La cittadina romena, arrivata dalla Slovenia alla guida di un’autovettura con targa romena, era destinataria di un ordine di carcerazione disposto nel luglio del 2021 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano. La cittadina romena deve scontare un anno di reclusione in carcere, in quanto condannata per utilizzo indebito di carta di pagamento altrui. La cittadina italiana, alla guida di un’autovettura con targa italiana, è stata controllata insieme ai suoi quattro passeggeri, cittadini siriani di età tra i 14 e i 34 anni, tutti privi dei requisiti per l’ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale. Da qui l’accusa di favoreggiamento per la conducente. 
Espulso per tre anni dal Prefetto di Torino nell’aprile del 2023, era rientrato in treno dalla Slovenia la sera dello scorso 22 agosto. Si tratta di un 24enne cittadino marocchino arrestato al valico ferroviario di Villa Opicina nell’ambito dei controlli ripristinati alla frontiera interna.
Ricercato dalle Autorità Francesi, è stato rintracciato sul Carso triestino nella mattinata dello scorso 23 agosto. Si tratta di un cittadino romeno di 39 anni che è stato controllato al valico di Fernetti alla guida di un’autovettura con targa romena. Dagli accertamenti sulla sua identità è emerso un mandato d’arresto europeo da parte della Francia per istigazione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e associazione per delinquere. 
Aveva una condanna a quattro mesi di carcere per uso di atto falso, il 35enne cittadino romeno identificato la sera dello scorso 26 agosto al valico di Fernetti. L’uomo, diretto in Francia a bordo di un’autovettura con targa romena, era dall’aprile del 2023 destinatario di un ordine di carcerazione disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Bologna. 
Il pomeriggio successivo, sempre al valico di Fernetti, sono stati arrestati due cittadini albanesi, conducente e passeggero, rispettivamente di 43 e 41 anni, che viaggiavano insieme a un 22enne connazionale a bordo di un’autovettura con targa albanese. Dagli accertamenti sull’identità dei tre è emerso che entrambi i passeggeri erano privi del timbro Schengen e quindi irregolari nel territorio nazionale. Inoltre, il 41enne non sarebbe dovuto rientrare in Italia prima del 2027, in quanto espulso due anni fa con decreto del Prefetto di Padova. Il conducente è stato, invece, ritenuto responsabile di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.
A fine agosto sono stati eseguiti altri due arresti al valico di Fernetti. Nella notte del 29 agosto è stato identificato, a bordo di un’autovettura con targa romena, un cittadino romeno di 33 anni che deve espiare una pena detentiva residua di due anni, sei mesi e 25 giorni per reati contro il patrimonio commessi nel Centro Italia. A suo carico era stato emesso nel marzo del 2016 un ordine di carcerazione dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Piacenza. Anche il 52enne cittadino italiano arrestato la sera del 31 agosto era destinatario di un ordine di carcerazione; il provvedimento è stato disposto lo scorso giugno dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano. Un mese prima era diventata definitiva la sentenza di condanna a quattro anni e tre mesi di reclusione per reati connessi alla prostituzione. 
Numerosi sono stati gli arresti anche nella prima metà di settembre. Il 2 settembre, verso mezzogiorno, nel piazzale di un supermercato non lontano dal valico di Rabuiese (Comune di Muggia), un gruppo di persone è sceso da un furgone con targa slovena. La scena non è passata inosservata ed è stata fatta una segnalazione alla Polizia di Frontiera. Il furgone è stato subito dopo individuato nel luogo indicato, ma delle persone scese nessuna traccia. A bordo del veicolo si trovava un cittadino turco di 44 anni, titolare di valido permesso di soggiorno rilasciato nei Paesi Bassi. Mezz’ora più tardi, a Trieste, in zona Stazione Centrale, sono stati rintracciati tredici migranti irregolari di nazionalità turca: dieci adulti di età tra i 18 e i 34 anni, e tre bambini di 5, 6 e 10 anni. Dalle successive verifiche è emerso che si trattava proprio delle persone viste scendere dal furgone sloveno davanti al supermercato muggesano. Da qui l’accusa di favoreggiamento per il loro connazionale che, all’arrivo della polizia nel parcheggio del supermercato, si trovava a bordo del veicolo. 
È stato bloccato prima di arrivare a destinazione, il 28enne cittadino lettone, residente in Svizzera, arrestato il 7 settembre per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Il giovane, alla guida di un’autovettura con targa svizzera, è stato fermato per un controllo alle cinque del mattino in località Bagnoli della Rosandra (Comune di San Dorligo della Valle). A bordo si trovavano otto passeggeri di nazionalità turca – madre e padre, 26 e 34 anni, con tre bambini in tenera età (dieci mesi, tre e quattro anni) e tre parenti dell’uomo tra i 22 e i 34 anni – tutti privi di documenti per l’ingresso e la permanenza nel territorio nazionale. 
Nella stessa giornata, nel primo pomeriggio, è stato arrestato un altro passeur: accompagnava in Italia una 39enne cittadina turca con quattro figli di 8, 12, 16 e 18 anni. Si trattava di un cittadino ucraino, residente nella Repubblica Ceca, che era arrivato al valico di Fernetti alla guida di un’autovettura con targa ceca. Altri due figli della donna e una parente erano nel frattempo arrivati a Trieste con un altro favoreggiatore. 
Nella mattinata del giorno successivo è stato arrestato in località Mattonaia (Comune di San Dorligo della Valle) un cittadino ceco di 45 anni. L’uomo trasportava a bordo di un’autovettura con targa ceca quattro migranti turchi privi dei requisiti per l’ingresso e il soggiorno in Italia e in altri Paesi Schengen. Inevitabile l’arresto del conducente per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. 
All’arresto non è sfuggito neanche il 37enne cittadino albanese rientrato in Italia nonostante il divieto di tre anni. Il giovane, passeggero a bordo di un’autovettura con targa albanese, è stato identificato durante i controlli al valico di Fernetti. Lo scorso marzo l’uomo aveva ottemperato al secondo ordine di lasciare il territorio nazionale emesso dal Questore di Torino; nel giugno del 2021 il Prefetto di Torino aveva disposto l’espulsione del cittadino albanese, che ora non potrà tornare in Italia prima del 2027.
Un altro passeur, alla guida di un veicolo con targa slovena, è stato arrestato nel pomeriggio del 17 settembre al valico di Fernetti. L’uomo, cittadino serbo di 30 anni, residente a Lubiana, accompagnava a Trieste un gruppo di sei cittadini turchi – una madre di 35 anni con quattro figli di uno, tre, sette e nove anni, e un giovane di 21 anni – tutti privi di documenti per l’identificazione, l’ingresso e il soggiorno nei Paesi Schengen.
Infine, nel periodo qui trattato tre persone sono state denunciate a piede libero: un cittadino macedone per porto di armi o oggetti atti ad offendere, un cittadino moldavo per truffa e un cittadino algerino per non aver ottemperato, senza giustificato motivo, all’ordine degli agenti di esibire i documenti attestanti la sua regolare presenza nel territorio dello Stato. Il 37enne cittadino macedone è stato controllato lo scorso 13 agosto al valico di Fernetti ed è stato trovato in possesso di un coltello con lama di 12 cm, di una mazza da baseball e di un tirapugni. Il 34enne cittadino moldavo, residente a Genova, è stato controllato al valico di Pese (Comune di San Dorligo della Valle) la sera del 31 agosto a bordo di un’autovettura con targa bulgara. Dalle verifiche sull’identità dell’uomo è emerso un provvedimento di sequestro preventivo dell’autovettura disposto lo scorso luglio dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Genova, in quanto il veicolo sarebbe stato impiegato, mediante condotte fraudolente, in numerosi transiti attraverso svariati caselli autostradali. Il 25enne cittadino algerino, residente a Ragusa, è stato controllato la mattina del 3 settembre al valico ferroviario di Villa Opicina a bordo di un treno proveniente dalla Slovenia. Dagli accertamenti è risultato che il giovane, sprovvisto di documenti al momento del controllo, era titolare di una carta di soggiorno a tempo indeterminato rilasciata dalla Questura di Ragusa.