Presidio sede Csm di Barcola: denuncia disservizi e carenza personale, direttore assume impegni
Si è svolto questa mattina il presidio davanti la sede del Centro di salute mentale di Barcola (Ts).
Un nutrito gruppo di familiari, ex operatori e sindacalisti intendevano rappresentare le contrarietà ad una serie di aspetti gestionali del centro, a partire dalla permanente chiusura, da tempo del portone di ingresso nonché la collocazione all'interno di reti metalliche sulle scale interne, che ricordano altre stagioni negative della gestione della salute mentale.
L'apertura del portone da parte del Direttore del CSM nonché del DSM ha consentito un vivace scambio di opinioni sulla situazione di difficoltà ed impoverimento dei Servizi Pubblici e del
cambiamento di politiche sanitarie consolidate da decenni.
II Direttore del CSM ha assunto impegni sulla rimozione di inferiate e reti e ha dichiarato il suo impegno per una continuità decorosa dei servizi.
Emerge con evidenza la discrasia tra le dichiarazioni di chi deve operare sul campo e la Direzione Generale di Asugi che sta promettendo a tutti potenziamenti di servizi, rafforzamenti di personale, che in realtà sono aperte da molto tempo e non trovano risposta.
Il Coordinamento, con le molte realtà sociali aderenti, continuerà l'opera di denuncia dei disservizi e l'informazione ai cittadini sul funzionamento della Sanità triestina.
Richieste:
• riapertura il cancello d'ingresso principale (proprio quello
su Viale Miramare) ;
• rimozione immediatamente la rete posizionata in
corrispondenza delle scale o ricercata una soluzione alternativa attenta alla qualità
estetica dei luoghi della cura ;
• le persone che usano il centro si possano riappropriare degli
spazi che sono sempre stati loro ;
• le persone che vivono l’esperienza abbiano ascolto ogni volta
che serve ;
• favoriti e sostenuti gruppi e associazione che
propongono programmi sportivi, culturali, di socialità.