Liliana Resinovich, a Mattino 5 parla Antonio Cozza: ‘Troppi elementi ancora oscuri’

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Liliana Resinovich, a Mattino 5 parla Antonio Cozza: ‘Troppi elementi ancora oscuri’

Il programma Mattino 5, condotto da Federica Panicucci su Canale 5, è tornato ad affrontare la vicenda della morte di Liliana Resinovich, con un focus sugli ultimi sviluppi investigativi e sugli elementi ancora avvolti nell’incertezza.

In studio è intervenuto l’avvocato Antonio Cozza, difensore di Silvia Radin, che ha risposto ad alcune domande legate alle prove raccolte, soffermandosi in particolare sul tema dei filamenti e sulla questione dei telefoni cellulari.

Durante la trasmissione, sono state mostrate immagini tratte dalla GoPro, tra cui un video che ritrae Sebastiano con guanti rossi e un maglione giallo. Alcuni filamenti di colore simile sarebbero stati rinvenuti sugli indumenti della vittima. Sull’argomento, l’avvocato Cozza ha precisato: “Sui colori non posso confermare, nel senso che ci sono degli accertamenti, e neanche sul tipo di filamenti che sono stati rinvenuti. Ci sono accertamenti in corso e la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro fra i consulenti e i periti a seguito dell’incidente probatorio”.

Ancora più rilevante è la questione dei telefoni. Secondo la ricostruzione, nel giugno 2023, in occasione del sequestro disposto dal PM, sarebbe stato consegnato da Claudio Vicentin un cellulare della stessa marca ma diverso da quello realmente utilizzato nel periodo in esame. Il dispositivo effettivamente in uso nel dicembre della scomparsa sarebbe stato invece regalato ricondizionato a una YouTuber, la quale, una volta emersa la notizia, lo avrebbe poi consegnato agli inquirenti.

Ora l’attenzione si concentra sull’accertamento irripetibile sull’iPhone S21 usato da Vicentin nel dicembre della scomparsa, che potrebbe rivelare dati decisivi per la ricostruzione dei giorni precedenti e successivi alla morte di Liliana.

Un altro nodo resta ancora aperto: non è stato chiarito se il corpo della donna sia stato conservato a bassa temperatura tra la scomparsa e il ritrovamento avvenuto il 5 gennaio, oppure se sia stato abbandonato subito dopo il decesso nel boschetto dove è stato rinvenuto.

Le parole dell’avvocato Cozza e i servizi andati in onda hanno ribadito che sul caso permangono molti interrogativi e che l’attesa è ora tutta per i prossimi accertamenti tecnici, nella speranza di far luce su una vicenda che continua a tenere con il fiato sospeso Trieste e l’opinione pubblica nazionale.

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