Le zone rosse a Trieste non sono state rinnovate

Le zone rosse a Trieste non sono state rinnovate

Il Prefetto Signoriello ha presieduto oggi una riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica per analizzare gli esiti della sperimentazione delle c.d. “zone rosse” di cui alla direttiva del Ministro dell'Interno del 17/12/2024, istituite a Trieste dal 20 gennaio al 31 marzo scorso.

Erano presenti i vertici provinciali dalle Forze di Polizia, l'Assessore comunale alla sicurezza e il Comandante della Polizia locale.

Lo strumento introdotto con l’ordinanza prefettizia ha consentito di rafforzare l'efficacia dei dispositivi di sicurezza che, nelle aree incluse nelle zone rosse, erano già disposti da tempo per prevenire episodi di criminalità diffusa.

Nel tempo di vigenza del provvedimento prefettizio di istituzione delle zone rosse sono state controllate oltre 5000 persone ed effettuati 38 ordini di allontanamento, consentendo in tal modo di portare ad una migliore fruibilità pubblica delle zone oggetto di attenzione, incidendo sull’andamento della pubblica sicurezza sia in senso sostanziale che sotto il profilo della sicurezza percepita. 

D’altra parte, l’analisi dell’andamento dei fatti criminosi svolta oggi in Comitato ha portato ad evidenziare che, pur a fronte di un mutamento in corso delle tipologie di fattispecie criminose commesse a Trieste, con una maggiore propensione ai cd. reati di strada, la condizione generale a tutto il 2024, rapportata al 2013 dimostra come il totale dei delitti commessi e denunciati a Trieste sia decisamente diminuito nel tempo tanto da passare da 11547 nel 2013 a 8881 del 2024. Si tratta dei dati sui quali si formano gli indici statistici di delittuosità dei territori, che nel caso di specie dimostrano come nel tempo l’andamento della delittuosità abbia fatto registrare una diminuzione molto importante in un arco temporale sufficientemente lungo e dunque capace di segnare linee di tendenza non effimere. In tale contesto, si sono ridotte molte di quelle fattispecie di reato che impattano profondamente sulla percezione di sicurezza come ad esempio i furti. Complessivamente considerati i furti denunciati a Trieste sono stati 2762 nel 2024 quando nel 2013 erano 4823. Tra questi, i furti in abitazione sono passati dai 625 del 2013 ai 515 del 2024. I furti negli esercizi commerciali erano 566 nel 2013 e sono stati 259 nel 2024. Forti riduzioni si sono registrare nel periodo considerato anche nei furti di moto e ciclomotori, furti nelle auto in sosta e borseggi. Sono invece apparsi incrementi nel 2024, come detto prima, sui reati da strada e quindi le lesioni dolose (425 nel 2024 contro 330 del 2013) le estorsioni (che pur se afferenti a fattispecie di non rilevante entità economica sono state comunque 56 contro le 27 del 2013). Per la più parte queste ultime sono legate alle cd. rapine in pubblica via (più o meno improprie) che sono state 135 nel 2024 contro le 28 del 2013. Risse ed impiego di armi da taglio anche ad opera di giovani o giovanissimi costituiscono certamente un fattore di novità da considerare sul piano strategico.

Un mutamento di tipologie di reati dunque che ha portato alla previsione di mirate forme di prevenzione e contrasto che si sono espresse attraverso incisive modalità di controllo coordinato del territorio ad opera di tutte le Forze di Polizia e con il concorso poderoso della polizia locale. A questo si sono aggiunte forme di controllo straordinario con periodico presidio fisso di alcune zone del territorio più sensibili, oltre che operazioni cd. ad Alto Impatto con il concorse di tutte le Forze predette. Nel 2024 se ne sono svolte ben 24. 

 I presenti al CPOSP hanno condiviso tale analisi e hanno altresì convenuto sull'opportunità di non rinnovare - per ora - il provvedimento dell'istituzione delle zone rosse per la sua natura giuridica di provvedimento eccezionale e temporaneo e la constatazione di un sostanziale affievolimento degli episodi di criminalità. 

Le zone in questione rimangono comunque oggetto di attenzione e monitoraggio da parte delle Forze di Polizia, come prima dell’istituzione delle zone rosse, con dispositivi dinamici di controllo del territorio e la situazione verrà monitorata per valutare in futuro eventuali nuove misure.

L’ormai prossimo periodo delle festività pasquali, peraltro, porterà un’intensificazione ulteriore delle attività di prevenzione anticrimine e controllo del territorio.