Il mercato del caffè sotto pressione: Trieste e la sfida della sostenibilità e tracciabilità
Il mercato del caffè sta attraversando una fase di forte instabilità, con quotazioni che hanno raggiunto livelli record a causa di una combinazione di fattori strutturali e climatici. Alberto Polojac, Coordinatore nazionale di SCA Italy e responsabile qualità di Imperator, commenta il fenomeno e le implicazioni per l’intera filiera.
"Non stiamo assistendo a una semplice speculazione finanziaria, ma a un cambiamento profondo nel settore caffeicolo. La crisi climatica sta riducendo la produttività delle principali aree di coltivazione, mentre la domanda globale di caffè continua a crescere, soprattutto nei mercati emergenti come l’Asia e il Medio Oriente" – spiega Alberto Polojac.
Negli ultimi mesi, i prezzi della Robusta hanno sfiorato i 6.000 dollari per tonnellata sulla Borsa di Londra, mentre l’Arabica ha superato i 400 centesimi di dollaro per libbra a New York. Secondo i dati dell’International Coffee Organization (ICO), nel 2023 la produzione globale di caffè è diminuita del 3,1%, attestandosi a 168,5 milioni di sacchi (da 60 kg ciascuno), mentre il consumo è cresciuto del 4,2%, raggiungendo i 170 milioni di sacchi.
Questa dinamica è il risultato di una forte riduzione dell’offerta, dovuta a eventi climatici estremi che hanno colpito Brasile, Vietnam e Colombia, principali paesi produttori. Il Brasile, primo produttore mondiale di Arabica, ha registrato un calo della resa per ettaro del 5% a causa di ondate di siccità prolungata. Il Vietnam, leader nella produzione di Robusta, ha visto una riduzione della produzione del 7% a causa di piogge torrenziali seguite da periodi di siccità. In Colombia, il raccolto è diminuito del 4%, complicato dall’instabilità climatica legata al fenomeno di El Niño.
Le condizioni meteorologiche avverse stanno mettendo a dura prova i coltivatori, che devono affrontare raccolti ridotti e costi di produzione sempre più alti. Anche se il prezzo del caffè sta aumentando, molti produttori non riescono a trarne reali benefici, perché devono far fronte a spese crescenti per fertilizzanti (+15% su base annua), manodopera (+12%) e logistica (+10%).
A questa situazione si aggiunge l’evoluzione delle preferenze dei consumatori, sempre più orientati verso caffè di qualità e sostenibili. "Il movimento dello specialty coffee ha cambiato la percezione del caffè, trasformandolo da commodity a prodotto artigianale, con un’attenzione crescente all’origine e ai metodi di lavorazione. Nel 2023, il segmento dello specialty coffee ha registrato una crescita del 9% a livello globale, con un incremento significativo nei mercati asiatici" – sottolinea Polojac. "Tuttavia, questa evoluzione deve essere accompagnata da un impegno concreto per garantire una maggiore equità lungo tutta la filiera."
Imperator, da sempre impegnata nell’importazione di caffè crudo di alta qualità, sottolinea la necessità di un approccio più sostenibile e trasparente. L’azienda reputa che la tracciabilità sia fondamentale per affrontare questa crisi. Strumenti come la blockchain possono garantire maggiore equità ai produttori e offrire ai consumatori informazioni dettagliate sull’origine del caffè che acquistano. Adottare soluzioni digitali per la gestione della filiera consentirebbe di ridurre le inefficienze e aumentare la redistribuzione del valore.
Con il mercato del caffè in rapida trasformazione, le sfide per il futuro saranno sempre più complesse. È necessario un impegno collettivo da parte di produttori, torrefattori e consumatori per garantire che il caffè rimanga un prodotto accessibile, equo e sostenibile per tutti.