Cenoni e pranzi di Natale, numerosi ristoranti a Trieste hanno deciso di non aprire

E ’ una realtà variegata e sfacettata nella lettura quella che emerge dall’indagine annuale che la FIPE di Trieste ha condotto in questi giorni fra i propri associati del settore ristorazione in occasione delle prossime festività di fine anno. 

Indicazioni non così scontate sono emerse relativamente alle aperture per i Cenoni e i pranzi di Natale, con un numero significativo di esercenti che hanno ritenuto di non aprire al pubblico i propri locali. 

In generale l’offerta, pensata anche per i turisti e per gli ospiti delle strutture ricettive, sarà comunque completa e diffusa sul territorio. Dalla carne al pesce, dalla cucina tipica locale e quella etnica, dalla pizza ai panini, la scelta per quelle giornate è ampia con disponibilità di trovare una soluzione non solo nel centro città, ma anche nelle zone più periferiche. 

Alcuni esercenti, proprio per adeguarsi a un’offerta da l respiro internazionale, hanno inteso adottare anche la formula della cucina non-stop: formula che, in determinate situazioni, potrebbe rivelarsi vincente. 

Il menù alla carta prevale nettamente su quello a prezzo fisso. 

Una dimensione, quella delle prossime festività, certamente più sobria, con richieste meno pretenziose da parte delle famiglie e una scarsa proposta di cenoni con tanto di intrattenimento musicale o di animazione. La tendenza manifestata dei clienti è quella di cenare e poi di finire i festeggiamenti in piazza dell’Unità in attesa dei fuochi di artificio. 

Una curiosità: sono di più i locali aperti per il pranzo del 26 dicembre che quelli aperti per il classico pranzo di Natale; la percentuale più elevata di aperture si registrerà comunque per il cenone del 31 dicembre, quella minima per la cena del 25. 

I locali che hanno deciso di rimanere aperti per queste festività hanno comunque evidenziato i posti ancora a disposizione siano ormai ridotti.  

Sarà invece l’Epifania a sancire il ritorno ai normali turni di apertura e chiusura.

A riferirlo la Fipe