Due minori provenienti da zone di guerra accolti al Burlo Garofolo

Due minori provenienti da zone di guerra accolti al Burlo Garofolo

Per l’assessore Riccardi abbiamo reso possibili le cure a questi piccoli pazienti mettendo a loro disposizione la competenza e l’eccellenza delle strutture del nostro sistema salute.

Venerdì 9 agosto

Con un volo proveniente da Il Cairo organizzato dalla Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario - CROSS di Torino, sono atterrati ieri, giovedì 8 agosto, all’aeroporto di Bologna due minori provenienti da zone attualmente interessate da conflitti bellici.

Si tratta di due bambini, 1 anno di età il primo e 4 anni il secondo, che sono stati accolti dall’IRCSS Burlo Garofolo con un trasporto organizzato da SORES. I due piccoli pazienti, che hanno accanto a sé la presenza di accompagnatori, sono arrivati a Trieste in serata e sono stati visitati dai sanitari del Burlo per una valutazione delle loro condizioni generali che, in ogni caso, non sembrano destare particolari preoccupazioni.

“Per posizione geografica e per storia siamo un territorio che rappresenta lo snodo fra Occidente e Oriente – ha dichiarato l’assessore regionale alla salute Riccardo Riccardi – e ciò ha forgiato la nostra identità che mette i valori del dialogo e dell’accoglienza al primo posto. A questo occorre aggiungere che il nostro sistema salute presenta eccellenze, il Burlo è fra queste, riconosciute a livello nazionale e internazionale. Queste motivazioni ci hanno spinti a mettere a disposizione la competenza dei nostri professionisti e delle nostre strutture sanitarie per rendere possibili le cure necessarie a questi piccoli pazienti. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a questa operazione per la professionalità e la discrezione mostrata”.

Il direttore generale del Burlo Garofalo Stefano Dorbolò ha invece ricordato che il Burlo Garofalo è “un ospedale che annovera tra i suoi valori fondanti la promozione della cultura dell’accoglienza ed il superamento delle barriere condizionanti l’accesso alle cure. Riconosciamo un lavoro di rete tra istituzioni e personale sanitario, tutti uniti da un comune spirito di umanità ed etica professionale.

Con il necessario supporto e la guida delle autorità competenti, tutto il nostro impegno va a sviluppare queste forme di collaborazione internazionale, dal momento che siamo un ospedale al centro dell’Europa con delle equipe di professionisti in grado di dare una qualificata risposta di salute ai bisogni di una popolazione pediatrica anche fuori dei confini nazionali”.