Caso Resinovich: lettera Liliana, quando non ci saro' cercami

Caso Resinovich: lettera Liliana, quando non ci saro' cercami

C'e' una lettera molto suggestiva che Liliana Resinovich ha spedito via mail all'amico Claudio Sterpin una decina di giorni prima della sua scomparsa. E' stata la sua ultima lettera. Un testo che, di fatto, e' una poesia che Liliana ha fatto propria, aggiungendo in calce "tua Lilly". Una missiva che e' agli atti, assieme ai tanti altri messaggi che la coppia si era scambiata. Lo scrive oggi il quotidiano di Trieste Il Piccolo. "Una specie di testamento", sostiene Sterpin. "Allora, dico la verita', quando via mail mi era arrivato quel suo messaggio, non avevo dato particolare importanza. Rileggendo ora quelle parole c'e' da non dormirci la notte, una stretta al cuore" dice. Quel testo, in effetti, fa riflettere. "Io ci saro' - si legge nelle prime righe - quando non mi vedrai, quando non ci saro' piu', tu chiudi gli occhi e cercami fra i tuoi ricordi". In un altro passaggio scrive: "Cercami anche in una piccola lacrima che brilla d'un pianto d'amore. Tu cercami, cercami ovunque fra i tuoi ricordi. Mi vedrai, e saro' li' al tuo fianco come sempre. Ti sembrera' di toccarmi, di baciarmi, e di tenermi ancora stretta al tuo fianco. Cercami, io saro' sempre li', ferma nei tuoi ricordi, ed appena ti vedro' apparire ti bacero' con quel sorriso che solo a te ho donato". La lettera - precisa il quotidiano - era circolata nei primi mesi successivi alla scomparsa di Liliana. Ma alla luce di quanto e' successo, oggi assume un significato diverso. Eppure, nel corso dell'incidente probatorio dello scorso lunedi', in aula non e' stata riservato nessun passaggio a quella mail. "Il giorno in cui avevo ricevuto quella mail era lontano da quello che successo: sognavamo di noi, facevamo progetti e obbiettivamente - ammette Sterpin - non ricordo neppure di averle fatto delle domande in merito. Era per me uno dei tanti messaggi affettuosi che lei mi mandava. Invece, oggi, sembra essere un messaggio premonitore". "Io credo lei avesse annusato un pericolo oscuro - aggiunge Sterpin - che, purtroppo, si e' verificato. Temeva le potesse succede qualcosa". Per Sterpin, quindi, la 63enne sapeva di essere in pericolo, non glielo diceva esplicitamente per non farlo preoccupare vista la sua apprensione, ma traspariva da parole di quella lettera. (AGI)Ts1/Lil