«Uomo fin dalla notte dei tempi mette a rischio la biodiversità, rapporto fra umani e animali è ormai follemente insano»
Pubblichiamo da Trieste Animal Day
L'uomo fin dalla notte dei tempi mette a rischio la biodiversità, ruba spazio e cibo, stravolge gli ecosistemi e uccide.
È colpevole dell'impatto sulla natura che sfrutta da milioni di anni e soltanto negli ultimi secoli la nostra avanzata sul mondo animale e vegetale è diventata fondamentale, confacente, di proporzioni smisurate, inarrestabile grazie alle tecnologie, all'agricolture e a un clima cambiato anche a causa nostra.
Fabio Rabak presidente del TAD spiega come il rapporto fra umani e animali è ormai follemente insano.
L’uomo ha invaso gli spazi degli animali in modo nefasto. Alcune specie più adattabili, come volpi o il cinghiali, riescono a vivere ai margini dei centri urbani invece altre specie gli insediamenti umani sono impossibili.
Nel 1999 il progetto Life Ursus, dopo aver ottenuto un finanziamento dell’Unione Europea, ha dato l’avvio alla ripopolazione di orsi nelle Alpi Centrali tramite il rilascio di individui dalla Slovenia.
Da allora, l’orso ha iniziato a spostarsi e riprodursi, a fare insomma quello che era semplicemente previsto dal progetto di reintroduzione.
Nel frattempo però l’essere umano si è dimenticato di questi animali e degli ecosistemi in cui vive, ha continuato a diffondersi invadendo sempre più la natura e ad un certo punto inevitabilmente si è ritrovato ad essere faccia a faccia con l’orso.
Per chi vive in quei luoghi, la convivenza con l’orso è normale e comprende le necessità della permanenza dei plantigradi e si informa ed evita di trovarsi in situazioni che possano metterlo a confronto con questo animale, poi ci sono invece umani e chi invece poco informati, ignoranti e arroganti, che si oppongono alla presenza dell’orso e si muove sul territorio come se si trattasse di una lepre.
Nel caso in questione, che in questi giorni spopola sui media, le presunte vittime sono due cacciatori, due persone preparate ad uccidere animali liberi che dovrebbero essere idoneamente preparate in caso di incontri con l’orso.
Ora serve capire come si farà a individuare esattamente l'enimale responsabile dell'aggressione e ci si interroga se sia giusto uccidere un animale che si trovava nel suo habitat e, molto probabilmente, ha agito per istinto come la natura gli ha insegnato o con l'intento di difendere i suoi cuccioli da potenziali pericoli.
rafforzare le iniziative di educazione e sensibilizzazione in tutti i territori dove vive il plantigrado.
L'associazione Trieste Animali Day si schiera a favore dell'orso, ma soprattutto agli abbattimenti presi senza un minimo di criterio e chiarezza e vanno fermati gli abbattimenti intenzionali dei plantigradi coinvolti in incontri ravvicinati o incidenti scontati in quelle zone.