Il Presidente sloveno Pahor in Serbia: "Risolvere problemi con dialogo"
Nella seconda metà dell'anno in corso riprenderà vigore il Processo di Berlino, l'iniziativa avviata nel 2014 da Angela Merkel con l'obiettivo di favorire e accelerare il processo di integrazione europea dei Balcani occidentali. Lo ha detto il presidente sloveno Borut Pahor al termine di un colloquio oggi a Belgrado con il collega serbo Aleksandar Vucic. Parlando nella conferenza stampa congiunta, Pahor ha sottolineato la necessità di fare ogni sforzo, pur con posizioni differenti, per risolvere attraverso il dialogo e il compromesso i tanti problemi ancora sul tappeto nei Balcani. A cominciare dalla complessa questione del Kosovo e dalla situazione di forte instabilità in Bosnia-Erzegovina. L'obiettivo, ha osservato, deve essere il mantenimento della pace e della stabilità nella regione, cosa questa di certo non favorita dal conflitto armato nella vicina Ucraina. Il presidente sloveno ha commentato positivamente l'iniziativa di Open Balkan avviata tre anni fa da Serbia, Macedonia del Nord e Albania e diretta a creare un mercato comune nella regione balcanica. Una iniziativa, ha detto, che ha molto in comune con il Processo di Berlino. L'ultimo incontro al vertice nell'ambito di Open Balkan si è tenuto ieri a Belgrado. Pahor ha iniziato in Serbia un giro nei Paesi della regione in preparazione della prossima 11/ma edizione del vertice di Brdo-Brioni in programma in Slovenia il 12 settembre. Il Processo di Brdo-Brioni è una ulteriore iniziativa regionale avviata nel 2010 da Slovenia e Croazia (allora Pahor era premier) anch'essa con l'obiettivo di sostenere il cammino dei Balcani occidentali verso lo sviluppo e l'integrazione nell'Unione europea. (ANSAmed). QN