Il quesito che tanti si pongono: "Il cane può entrare in Chiesa?" ECCO L'ATTESA RISPOSTA
Pubblichiamo da Fabio Rabak - Referente Partito Animalista Trieste
Si tratta di una questione piuttosto scomoda, che spesso può provocare polemiche, ma considerando come la società ora sia sempre più attenta al benessere degli animali ed ai loro diritti, specialmente a Trieste che conta 23.000 cani registrati, direi di sì.
Partendo dal fatto che gli animali lodano già Dio con la loro stessa esistenza e il loro affetto verso chi li accudisce e vuole loro bene, direi che non mi sembra quello il luogo adatto per rafforzare quel prezioso legame che lega il mondo degli uomini a quello degli animali, meglio per entrambi una passeggiata al parco o una corsa in un bel prato dopo la messa.
Vanno poi valutate, come sempre accade quando si parla di animali d’affezione, tutte le leggi e i numerosi regolamenti emanati da regioni ed enti locali. Nella nostra regione gli animali di affezione sono tutelati dalla Legge Regionale n. 20/2012 e le relative modifiche n. 5/2015.
La completa assenza di una normativa specifica rende molto difficile sapere con certezza se il cane possa entrare in chiesa al seguito del suo “amico” umano. Dagli scritti estremamente frazionati non emerge di fatto se sia un diritto o invece un divieto di accesso ai luoghi di culto, quindi in conclusione non vi è alcuna norma che vieti espressamente di entrare con il proprio cane in chiesa. La risposta la troviamo solo sulla sensibilità del singolo parroco, il quale alla fine è lui ad avere l'ultima parola.
Nell’Ordinamento italiano non esiste alcuna norma che regolamenti questo specifico aspetto. In via generale, i cani possono fare ingresso in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico, come uffici, supermercati, mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie, purché condotti al guinzaglio e con appresso la museruola, con un’unica limitazione prevista per quei luoghi in cui si preparano, manipolano, trattano e conservano alimenti.
Esiste un solo caso in cui, per la nostra normativa (legge n.36 del 1974 e legge n. 60 del 2006), non può in alcun caso esserne vietato l’accesso: quello dei cani guida per non vedenti.
Neppure il Diritto Canonico, ovvero il complesso di norme giuridiche dettate dalla Chiesa, che regolano le attività dei fedeli, si pronuncia sull’accesso dei cani nei luoghi sacri. Dunque, anche il Diritto Canonico non vieta e non consente la loro presenza durante le funzioni.
Praticamente non c’è alcuna norma ufficiale che impedisca di entrare in chiesa con il cane. Il comportamento corretto dovrebbe essere suggerito in base alle situazioni e alle circostanze.
Tuttavia, è prudente prevedere che un cane, per quanto tranquillo, possa avere reazioni improvvise di fronte a persone o all’eventuale presenza di un altro animale e spetta proprio al proprietario avere la sensibilità e il buon senso di capire cosa è meglio fare per il proprio cane e per gli altri.
Detto ciò non ritengo corretto esporre all'ingresso delle chiese cartelli che vietino l'ingresso degli animali in particolare cani come ho potuto notare in molte chiese, anche a Trieste, essendo anche loro creature di Dio come ci insegna San Francesco d'Assisi che è stato il massimo esempio di Santo più amorevole verso gli animali.
Non si tratta di porsi problemi morali troppo grandi, ma di usare saggezza e prudenza per prevenire situazioni imbarazzanti. Senza dimenticare che sempre e dovunque l’attenzione verso gli altri è la prova dell’autenticità del culto verso Dio.