Memorial Day: Roberti, dovere trasmettere onore per vittime terrorismo
"Oggi il nostro pensiero va alle vittime del
terrorismo e delle criminalità e alle loro famiglie che portano i
segni del lutto e della profonda sofferenza. Chi ha pagato, con
il sacrificio della vita nel compimento del proprio dovere, la
violenza eversiva di ogni forma di criminalità deve rappresentare
un patrimonio collettivo e condiviso di memoria da tramandare a
tutte le generazioni, ma in particolare ai giovani che devono
sapere per non dimenticare".
Così l'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti
questa mattina nel corso della cerimonia, organizzata dal
Sindacato autonomo di Polizia di Trieste e dall'Associazione
culturale Memorial Day Sap presso la Foiba di Basovizza (dove si
è svolta la deposizione di un mazzo di fiori sul monumento a
ricordo dei poliziotti e uomini di altre forze dell'ordine caduti
e infoibati), in occasione del Memorial Day 2023. La giornata
voluta dal Sap sin dal 1992 - all'indomani delle stragi di Capaci
e di via D'Amelio per celebrare tutte le vittime del terrorismo,
della mafia, del dovere e di ogni criminalità - quest'anno è
stata organizzata in tre momenti.
Dopo la cerimonia alla Foiba di Basovizza è stato previsto un
secondo momento di commemorazione - al quale pure l'assessore
Roberti ha partecipato - con la deposizione di una corona al
Famedio dei Caduti della Polizia nell'atrio della Questura di
Trieste.
In serata, alle 20,30, nella Sala Luttazzi al Magazzino 26 è in
programma uno spettacolo teatrale ispirato a Eddie Walter Cosina
(agente di scorta per Paolo Borsellino, originario di Trieste,
rimasto ucciso nella strage di via D'Amelio a Palermo nel 1992)
intitolato "Angeli custodi: un passo avanti nel pericolo, due
indietro davanti al successo".
"È un dovere - ha voluto sottolineare l'esponente della Giunta
regionale - continuare a onorare la memoria e il dolore vissuto
dalle tante famiglie delle persone in divisa che hanno perso la
vita in difesa delle istituzioni democratiche e delle nostre
comunità. Vite strappate in nome dell'odio, della sopraffazione
e di una cieca ideologia. Ma sono proprio questi "eroi
quotidiani" - ha aggiunto l'assessore - che alla fine fanno la
storia, non certo coloro che in nome della folle violenza e dello
scontro sociale hanno seminato solo terrore e morte".
"Tutte le vittime dell'odio del terrorismo e della violenza
criminale devono costituire per sempre un monito per ricordare:
lo scontro sociale e la barbarie dell'eversione - ha evidenziato
Roberti - rappresentano soltanto il fallimento dell'umanità. Ecco
perché abbiamo il dovere di trasmettere alle future generazioni
il significato dell'impegno nella strenua difesa delle
istituzioni democratiche, della libertà, della cultura del
rigetto del terrorismo, dei valori del confronto e del rispetto
reciproco anche quando si è avversari".