Uilposte Trieste: “Emergenza Poste Italiane, il personale è sotto stress”
“La Filiale di Poste Italiane S.p.A. di Trieste nel 2020 ha registrato un declassamento di ben 12 Uffici Postali”. A dichiararlo è Michele Rossi, Segretario Regionale aggiunto UILposte con delega per Trieste.
“Il nodo principale è la gravissima carenza di personale che ha determinato questo risultato, che è frutto di una gestione poco attenta del personale. Infatti, sembra che l’Azienda sia più propensa a tagliare dipendenti e ridurre il costo del lavoro che assumere e lavorare a pieno organico. Quest'anno è cessato dal servizio un numero di lavoratori superiore a quello assunto. Inoltre, i nuovi servizi aggiuntivi offerti dall'Azienda (ad esempio telefonia, servizi energia gas/luce, assicurazioni auto, pratiche amministrative) stanno riscuotendo un buon successo segno che la clientela in presenza è aumentata nonostante l’aumento dei servizi on line".
Continua Rossi: "Le conseguenze sono le lunghe code fuori dagli Uffici Postali e il malumore della clientela che infastidita inveisce contro i colleghi che devono gestire una situazione non facile. La coperta è troppo corta ribadisce il sindacalista: Noi offriamo un servizio essenziale ai cittadini e pertanto, dobbiamo alzare la serranda degli Uffici Postali obbligatoriamente e per fare ciò la Filiale ordina ai colleghi continui distacchi in altri uffici per sopperire alle carenze, situazione che genera stress perché troppo spesso non si è nel proprio Ufficio di appartenenza e ne perde il rapporto umano con la clientela. Inoltre, quasi mai c'è il tempo per svolgere adeguatamente i corsi di formazione previsti che sono di fondamentale importanza per offrire un servizio di qualità. Segnaliamo inoltre le lungaggini operative e procedurali come accade per esempio all’Ufficio Postale di Via Marconi dove incidono molto i servizi relativi ai permessi di soggiorno e delle Carte Affitti. Queste pratiche richiedono anche 25 minuti per essere svolte creando malumore e non pochi disagi ai dipendenti. Capita però che proprio dagli Uffici più grandi i dipendenti vengono spostati in altri più piccoli che rischierebbero la non apertura a causa della mancanza del personale".
Conclude Rossi: "Siamo in continua emergenza e questa condizione mina i diritti sanciti dal CCNL, genera stress da lavoro correlato ai dipendenti e peggiora notevolmente la qualità del servizio erogato alla clientela. I colleghi meritano rispetto e chiediamo assunzioni adeguate alle reali esigenze del territorio”.