Turchetto (Azione): “Resistere per difendere Europa”, Spanghero (M5S): “Guerra non si vince così” (VIDEO)

Turchetto (Azione): “Resistere per difendere Europa”,  Spanghero (M5S): “Guerra non si vince così” (VIDEO)

È stato un confronto dai toni accesi e dai contenuti politici densi quello che ha visto protagonisti Carlo Turchetto (Azione) e Francesco Spanghero (Movimento 5 Stelle) nell’incontro pubblico "Giovani al voto", moderato da Luca Marsi e con la partecipazione dell’opinionista Stefano Rebek. Il dibattito ha toccato temi cruciali, tra cui la coabitazione tra Azione e Movimento 5 Stelle nelle coalizioni locali e nazionali, le dinamiche geopolitiche legate alla guerra in Ucraina e le politiche energetiche europee.

Coabitazione politica tra Azione e M5S: divergenze evidenti

La prima parte del confronto politico si è focalizzata sulla convivenza tra Azione e Movimento 5 Stelle (M5S), due partiti che, sebbene alleati a livello locale in alcune realtà, risultano profondamente distanti sul piano nazionale.

Il tema delle alleanze politiche è stato il fulcro della prima parte del dibattito.. Sul tavolo la prospettiva delle prossime elezioni comunali e l’introduzione del nuovo sistema elettorale, che prevede il ballottaggio solo in alcuni casi. Durante il confronto è stata sollevata la questione di una possibile grande coalizione di centrosinistra tra i due partiti.

"È evidente" – si è sottolineato nella domanda iniziale – "che la prossima tornata elettorale, specialmente a Trieste tra due anni e mezzo, si svolgerà con il nuovo sistema elettorale del ballottaggio. Tuttavia, con le nuove regole, non ci sarà una coalizione che parte dal -40%. Il ballottaggio viene quasi eliminato, obbligando i diversi partiti a coalizzarsi in un certo modo. Alla luce delle posizioni attuali, il Movimento 5 Stelle e Azione dovrebbero convogliare in una maxi coalizione di centrosinistra. Ma è davvero possibile una coalizione stabile come l’Unione del 2006? Potrà durare cinque anni o rischia di crollare dopo due?"

Francesco Spanghero (M5S) ha espresso scetticismo:
"Non serve tornare indietro nel tempo per trovare esempi di alleanze traballanti. Basta guardare al governo Conte II, terminato con la spaccatura provocata da Renzi. Io non credo che possa esistere una coesistenza tra il Movimento 5 Stelle e Azione: le differenze sono troppo profonde, sia sui valori che sulle proposte. Noi siamo una forza progressista che punta alla giustizia sociale, mentre Azione si avvicina più a una destra moderata. Temi come il reddito di cittadinanza, che noi difendiamo, non saranno mai sostenuti da loro. Sul fronte della politica estera e dell’energia siamo agli antipodi. A livello locale, la questione è più complessa e richiederà punti di convergenza, ma anche qui le differenze emergono chiaramente, come sul tema dell’ovovia a Trieste: noi ci siamo opposti, mentre in Azione ci sono state posizioni contrastanti. È difficile offrire ai cittadini un’alleanza che possa garantire stabilità."

Carlo Turchetto (Azione) ha replicato chiarendo la posizione del suo partito:
"Sul fronte locale voglio precisare che Azione non ha una posizione ufficiale favorevole all’ovovia. Alcuni esponenti si sono detti favorevoli, altri contrari. Personalmente sono contrario, ma prenderemo una decisione definitiva solo dopo aver analizzato i dati disponibili. A livello nazionale, però, la distanza con i 5 Stelle è evidente: siamo incompatibili sull’economia, sull’energia e sulla politica estera. È paradossale che da un lato critichino gli Stati Uniti e dall’altro prendano spunto da alcune posizioni di Trump. L’unica coerenza che riconosco ai 5 Stelle è nella loro capacità di cambiare alleanze: sono passati da un governo con la Lega a uno con il PD. Pensare a una maxi coalizione che possa reggere per cinque anni, con queste divergenze, è irrealistico.”

Guerra in Ucraina: tra pragmatismo e fermezza

Il tema della guerra in Ucraina ha acceso ulteriormente il confronto, portando le differenze tra i due esponenti politici al centro del dibattito.

"Con i dittatori non si tratta – ha incalzato Turchetto –. La storia ci insegna che cedere di fronte a chi viola la sovranità di uno Stato porta solo a ulteriori aggressioni. Se devo rinunciare al condizionatore in estate pur di evitare che la guerra arrivi ai confini dell’Europa, lo faccio. L’Ucraina deve essere sostenuta per garantire la stabilità continentale. Chi sostiene il contrario, forse dimentica cosa accadde con la Germania nel 1938. Oggi la Russia punta alla Transnistria e domani potrebbe volgere lo sguardo alla Bielorussia o alla Polonia. Non possiamo permettercelo.**"

Più cauto, ma altrettanto determinato, Spanghero ha ribadito la necessità di un approccio pragmatico:

"Nessuno qui difende Putin – ha precisato –. Ma fingere che l’Ucraina possa vincere questa guerra senza pagarne un prezzo altissimo è un’illusione. L’Europa deve agire, sì, ma con intelligenza e lungimiranza. Tre anni di sanzioni hanno sì colpito Mosca, ma hanno danneggiato anche le nostre economie. La priorità deve essere quella di fermare il conflitto e iniziare a costruire la pace. Continuare ad alimentare la guerra porterà solo ulteriori sofferenze e costi insostenibili per l’intero continente.”

Coalizioni locali e nazionali: la difficile convivenza

Un altro punto centrale è stato quello delle alleanze tra Azione e Movimento 5 Stelle a livello locale rispetto alle divergenze sul piano nazionale.

"A livello locale riusciamo a lavorare insieme perché ci focalizziamo su temi pratici e urgenti – ha spiegato Turchetto –. Le infrastrutture, i servizi essenziali, le esigenze dei cittadini impongono concretezza. A Roma, invece, regnano ideologia e personalismi. Azione cerca di portare a livello nazionale quella concretezza che altrove manca.”

"Le differenze ci sono e sono evidenti – ha replicato Spanghero –. A livello locale prevale il senso di responsabilità verso le comunità. A livello nazionale, purtroppo, spesso entrano in gioco dinamiche di partito e scelte imposte dall’alto che allontanano la politica dalle vere esigenze dei cittadini. Come Movimento 5 Stelle, ci sforziamo di restare coerenti e di mettere le persone al centro delle nostre scelte.**"

Rebek: "Due visioni divergenti, ma entrambi consapevoli della posta in gioco"

A chiudere il dibattito è stato l’opinionista Stefano Rebek, che ha evidenziato le differenze tra i due contendenti:

"Turchetto e Spanghero partono da analisi simili ma propongono soluzioni profondamente diverse. Se da un lato Azione insiste sulla necessità di rispondere con fermezza e resistenza, dall’altro il Movimento 5 Stelle invoca una revisione delle strategie, puntando su diplomazia e realismo. In ogni caso, la discussione di oggi ha mostrato come, nonostante le divergenze, entrambi i candidati siano consapevoli delle sfide complesse che l’Europa e l’Italia devono affrontare. La parola finale spetterà agli elettori, soprattutto ai giovani, chiamati a scegliere quale visione del futuro vogliono abbracciare."

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