Rosaria Capozzi: "Bentornata Libreria Saba, Orgoglio di Trieste e del Friuli Venezia Giulia"

Rosaria Capozzi: "Bentornata Libreria Saba, Orgoglio di Trieste e del Friuli Venezia Giulia"

“Bentornata! Piacere di ritrovarti, insieme ai tuoi spazi suggestivi e ai tuoi volumi preziosi, che ben rappresentano il patrimonio di cultura, storia, bellezza e dedizione che, finalmente, rechi nuovamente con te. Bentornata, Libreria Saba, orgoglio non solo di Trieste, ma dell’intera comunità del Friuli Venezia Giulia”.

La consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle), attraverso una nota stampa, saluta in questo modo il ritorno alla piena attività della prestigiosa libreria antiquaria giuliana, reduce da lunghi mesi di faticose attività di riqualificazione e restauro.

“Ricordo ancora - aggiunge l’esponente pentastellata – l’appello che avevo lanciato più di un anno fa per quello che, già allora, avevo definito un importante punto di riferimento che vede nella libreria Umberto Saba di Trieste un unicum, rappresentazione di una delle voci più autorevoli della letteratura che non deve assolutamente andare disperso”.

“All’epoca avevo anche auspicato - precisa Capozzi – una concreta mobilitazione da parte delle Istituzioni per scongiurare, attraverso un progetto organico, il rischio di chiusura e di oblio per un luogo che, in caso contrario, avrebbe anche potuto concludere il suo percorso con un triste smembramento dei volumi custoditi”.

“Inaugurata oggi, ma già progressivamente attiva da qualche giorno, questa gemma letteraria e poetica di via San Nicolò - sottolinea la rappresentante del M5S – si ripresenta all’abbraccio dei fruitori grazie all’impegno della Comunità ebraica e alla determinazione della famiglia Cerne, soprattutto attraverso la figura del compianto Mario”.

“Alla nuova gestione – conclude Capozzi – vadano, ovviamente, il nostro plauso e il sincero augurio di portare avanti una tradizione che ha reso la Saba anche un’apprezzata meta turistica, un autentico polo di attrattività e una valida testimonianza di due culture non più divise da un confine”.