Rete Studenti Trieste: “Richiedenti asilo abbandonati nella tempesta, vergogna per la città”
Durante i violenti nubifragi che hanno colpito Trieste martedì 2 settembre, centinaia di richiedenti asilo si sono trovati a fronteggiare la furia dell’acqua senza alcun supporto istituzionale. Costretti a dormire all’interno del “Silos”, gli stessi migranti hanno tentato disperatamente di proteggere se stessi e i pochi beni personali dai fiumi d’acqua che invadevano la struttura.
“Criminalizzati e abbandonati”: la denuncia di Rete Studenti Trieste
Secondo Rete Studenti Trieste, l’amministrazione comunale non avrebbe mai cercato una soluzione strutturale per affrontare la questione del crescente flusso di migranti che raggiunge la città attraverso la rotta balcanica. Al contrario, la politica locale avrebbe scelto la strada della criminalizzazione, della deumanizzazione e degli sgomberi dal Silos.
La frase che divide: “indispensabile pulire la città da queste persone”
Il collettivo richiama anche una recente dichiarazione del sindaco, che avrebbe definito “indispensabile pulire la città da queste persone”. Un’espressione che, secondo Rete Studenti Trieste, dimostrerebbe la mancata volontà di riconoscere i richiedenti asilo come esseri umani, con diritti e dignità da rispettare.
L’appello: “servono istituzioni che accolgano, non che strumentalizzino”
Nel comunicato, Rete Studenti Trieste chiede un’inversione di rotta netta: un’amministrazione locale e un governo capaci di accogliere con serietà, inclusione e dignità le persone più fragili, invece di usarle come terreno di scontro politico. “Non si può costruire consenso – si legge – sulla pelle dei più vulnerabili, dipinti come estranei e criminali”.