Brigante: “Italia-Israele si giochi” – Cainero: “No, Israele viola i diritti umani” (VIDEO)
Il nuovo ciclo della trasmissione Giovani al voto, condotta da Luca Marsi su Trieste Cafe, si è aperto con un confronto di alto profilo tra due giovani esponenti della politica regionale: Jacopo Cainero, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale a Udine, e Riccardo Brigante, consigliere comunale della Lega a Monfalcone con delega alle politiche giovanili.
Introdotta la puntata ricordando la novità di quest’anno: non solo confronti triestini, ma anche dibattiti allargati al livello regionale, in prospettiva delle elezioni future. Una scelta che permette di mettere a confronto visioni politiche diverse e di far emergere idee concrete sui grandi temi che interessano i giovani del Friuli Venezia Giulia.
sport e politica, il caso italia-israele
Il primo tema toccato è stato quello che negli ultimi giorni ha sollevato forti discussioni a livello locale e nazionale: la partita Italia-Israele, in programma a ottobre allo stadio Friuli di Udine.
Brigante ha preso posizione netta: «La partita deve essere giocata. Sport e politica devono viaggiare su binari paralleli che non devono incrociarsi. Non è giusto utilizzare lo sport per fini politici. Già lo scorso anno la stessa partita si è disputata senza problemi di ordine pubblico».
Cainero ha ribattuto con forza: «Udine non è una città attrezzata per gestire un evento di questa portata dal punto di vista della sicurezza, che ricadrebbe in maniera pesante sui cittadini. Inoltre non possiamo ignorare la dimensione politica: il governo Netanyahu sta violando i diritti umani a Gaza. Escludere Israele dalle competizioni, come già avvenuto con la Russia, sarebbe un segnale forte e necessario».
Brigante ha replicato che anche l’esclusione della Russia, pur condannando l’invasione dell’Ucraina, non ha portato a risultati concreti: «Non si fermano i conflitti togliendo alle squadre di calcio la possibilità di giocare. Si può mandare un messaggio politico, ma di concreto non si ottiene nulla». Cainero, invece, ha sottolineato che «lo sport può diventare strumento di pace solo se le condizioni di partenza sono paritarie. Oggi non lo sono: a Gaza lo stadio è stato raso al suolo e una nazionale non può neppure esistere. Continuare a giocare come se nulla fosse significa ignorare la realtà».
giovani e lavoro: trattenere i talenti o attrarre dall’estero?
Il dibattito si è poi spostato su un tema centrale per il futuro della Regione: i giovani e il lavoro.
Cainero ha tracciato un quadro preoccupato: «Molti ragazzi se ne vanno non perché non trovino lavoro, ma perché qui non trovano il tipo di lavoro che desiderano. Questa Regione non investe abbastanza in innovazione e tende ad accontentarsi. Dobbiamo creare opportunità nuove e attrattive, altrimenti continueremo a perdere capitale umano».
Brigante ha risposto evidenziando le scelte già fatte dall’amministrazione regionale: «La priorità deve essere trattenere i nostri giovani. Il presidente Fedriga ha portato nuove industrie e previsto sgravi fiscali per chi assume. Importare manodopera dall’estero senza pensare all’integrazione, come avviene a Monfalcone, porta solo a problemi sociali. Bisogna concentrarsi sui nostri ragazzi, pagarli il giusto e dare loro prospettive concrete qui».
Cainero ha ribadito che non basta guardare al tasso di occupazione: «Bisogna considerare anche l’offerta. Il Friuli Venezia Giulia deve diventare attrattivo non solo per chi già vive qui, ma anche per chi potrebbe venire da fuori, altrimenti resteremo fermi». Brigante ha invece insistito sul modello virtuoso già in atto: «Questa è una Regione solida, con manovre da oltre un miliardo di euro. Lavoriamo per i giovani e dobbiamo continuare a puntare sulla valorizzazione delle risorse locali».
chi guiderà il futuro del friuli venezia giulia?
Nella parte finale del confronto, è stato chiesto ai due ospiti un pronostico sui possibili candidati presidenti della Regione per l’altra coalizione.
Cainero ha ipotizzato che nel centrodestra i nomi più forti siano quelli di Tommaso Cerno per Fratelli d’Italia e Dreosto per la Lega, con Cerno leggermente favorito in base agli equilibri nazionali. Brigante ha invece risposto che nel centrosinistra «non è da escludere un ritorno di Debora Serracchiani».
Un botta e risposta che ha chiuso la diretta con uno sguardo già proiettato verso le prossime sfide politiche, confermando come Giovani al voto sia diventata una palestra di idee e confronto per le nuove generazioni di amministratori regionali.
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