Regolamento suolo pubblico: Adesso Trieste chiede stop ai pareri e chiarimenti sui costi per i chioschi
Contrarietà e richiesta di sospensione dei pareri nelle Circoscrizioni: questa la posizione di Adesso Trieste in merito al nuovo regolamento per il commercio su suolo fisso. Due i punti centrali della critica: il mancato coinvolgimento dei gestori dei chioschi e l’assenza di supporti economici per l’adeguamento obbligatorio delle strutture, previsto a partire dal 2032. La cifra stimata per i lavori si aggira tra i 70.000 e 80.000 euro, un costo considerato insostenibile per molti commercianti.
“Decisione calata dall’alto senza coinvolgimento”
«Da una rapida verifica e parlando con i diretti interessati è emerso come diversi gestori non sapessero nulla dell’attuale regolamento. L’ennesima scelta politica calata dall’alto senza coinvolgere le persone», ha dichiarato Tommaso Vaccarezza, capogruppo di Adesso Trieste in IV Circoscrizione.
Costi insostenibili e rischio desertificazione commerciale
Leo Brattoli, consigliere di Adesso Trieste in VI Circoscrizione, ha sottolineato come gli interventi di adeguamento al cosiddetto “modello Trieste” siano stati stimati dall’assessora Tonel tra i 70.000 e 80.000 euro: «Non va dato per scontato che queste cifre siano facilmente affrontabili da tutti gli attuali gestori. Con costi così elevati, il rischio concreto è che i chioschi delle aree turistiche si trasformino in esercizi dedicati solo ai turisti, mentre quelli del semicentro saranno abbandonati, penalizzando il piccolo commercio e le esigenze dei residenti».
Richiesta di chiarimenti e aggiornamento dati
Adesso Trieste ha depositato nelle IV e VI Circoscrizione la richiesta di sospensione dei tempi per l’espressione del parere, chiedendo alla Giunta una serie di chiarimenti fondamentali:
- Se sia stata fatta un’analisi approfondita dei costi che i concessionari dovranno sostenere.
- Se siano previsti supporti economici, con quali modalità e tempistiche.
- Una revisione della mappatura dei chioschi, considerato che gli elaborati forniti risalgono al 2019 e non rispecchiano lo stato attuale.
Impatto su commercio e cittadini sottovalutato
Dalle audizioni con la Vicesindaca Tonel e i tecnici, è emerso inoltre come non sia stata fatta una valutazione approfondita sull’impatto che queste nuove regole avranno non solo sui gestori ma anche sulle tipologie di prodotti venduti e, di conseguenza, sulle esigenze delle cittadine e dei cittadini che li acquistano.
Adesso Trieste ribadisce la necessità di un confronto serio e partecipato, per evitare che un regolamento pensato per valorizzare il commercio locale si trasformi in un boomerang a danno delle piccole attività e delle comunità locali.