Soffitto crollato al Petrarca, 1500 studenti invadono il centro: “Stop crolli, vogliamo scuole sicure!” (FOTO-VIDEO)
Venerdì scorso, il crollo di un soffitto nella sede di via Tigor del liceo Petrarca di Trieste ha acceso nuovamente i riflettori sulle gravi criticità dell’edilizia scolastica italiana. Già nel 2021 la scuola era stata teatro di un evento simile, ma l’incidente recente ha scatenato la reazione immediata degli studenti e delle studentesse di Trieste, che questa mattina sono scesi in piazza in 1.500 per manifestare.
Una voce comune per la sicurezza nelle scuole
Accanto ai giovani del liceo Petrarca, è scesa in campo anche la Rete degli Studenti Medi di Trieste, che ha ribadito la necessità di interventi concreti per garantire il diritto allo studio e la sicurezza degli edifici scolastici.
“Il crollo del soffitto al Liceo Petrarca non è un caso isolato, ma l’ennesimo sintomo di una situazione drammatica – spiega Samuel Postiglione, rappresentante della Rete –. Le scuole italiane sono insicure, vecchie e inadatte a ospitare studenti e studentesse. Noi passiamo le giornate in edifici fatiscenti, soffitti che crollano, bagni inagibili e riscaldamenti rotti, mentre il governo investe in progetti che non ci riguardano. Non possiamo accettare che i fondi pubblici vengano spesi altrove, mentre la nostra sicurezza viene ignorata.”
L’urgenza di interventi e investimenti concreti
La protesta ha unito anche studenti di altre regioni, come testimonia l’intervento di Viola Carollo, rappresentante della Rete degli Studenti Medi del Veneto: “Quello che è successo al Petrarca è il simbolo dell’abbandono della scuola pubblica. Viviamo ogni giorno in aule ghiacciate d’inverno e roventi d’estate, in scuole con corridoi allagati e strutture che cadono a pezzi. Non aspetteremo il prossimo incidente: chiediamo investimenti immediati, perché studiare in ambienti dignitosi e sicuri è un diritto fondamentale.”
La scuola come priorità, non un rischio
La manifestazione odierna ha sottolineato come il crollo di venerdì sia solo la punta dell’iceberg di un problema che interessa migliaia di istituti in Italia. Gli studenti chiedono un cambio di rotta, con investimenti concreti che mettano fine ai tagli sistematici e garantiscano strutture sicure, attrezzature adeguate e ambienti dignitosi.
Il messaggio è chiaro: “Vogliamo scuole sicure, non luoghi in cui rischiare la vita”. La protesta di oggi rappresenta una richiesta forte e unitaria per riportare l’istruzione e l’edilizia scolastica al centro delle priorità del Paese.
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