Proclamato lo stato di agitazione del pronto soccorso di Monfalcone

Proclamato lo stato di agitazione del pronto soccorso di Monfalcone

"UIL FPL e Nursind hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale del PS di Monfalcone anche a seguito degli ultimi gravi episodi di violenza e del grido di aiuto del personale oramai stanco e stremato dalla grave carenza di organico in relazione al carico di lavoro dettato da un numero di accessi troppo elevato che si attesta attorno ai 45.000 annui con un’utenza in molti casi “difficile”. Attualmente il PS di Monfalcone conta 17 Medici, 35 Infermieri, 21 OSS, 3 Ausiliari, 1 Assistente Amministrativo mentre il PS di Cattinara con 60.000 accessi annui ha nell’organico 36 Medici, 63 infermieri, 31 OSS, 20 ausiliari a cui si somma il personale del 118, 8 medici, 48 infermieri, 35 autisti, 25 OSS. Nonostante questi numeri il personale di Cattinara ha un carico di lavoro molto pesante e certamente necessiterebbe di altre risorse, come ha bisogno di ulteriori risorse il PS di Gorizia. Noi chiediamo di adeguare il personale del PS di Monfalcone a uno standard che sia in linea con l’idea di questa Direzione Aziendale di una Azienda unica, che potrà divenire tale solo quando i numeri e l’attività saranno alla pari, in linea con questo principio i numeri del personale devono essere rapportati al carico di lavoro che nel caso del PS si misura con gli accessi. Non vogliamo scatenare guerre fratricide ma il nostro intento è quello di avere una giusta ripartizione delle risorse siano esse umane o economiche. Come UIL FPL e NURSIND non scordiamo nemmeno per un secondo che ogni giorno ci si prodiga con altrettanto impegno anche nel capoluogo giuliano. Se la realtà di Trieste è certamente diversa per molteplici ragioni, è indubbiamente vero che le condizioni sono altrettanto difficili. Vogliamo così ricordare, sfruttando i riflettori mediatici giustamente ancora accesi sulla prima linea della città dei cantieri, che le difficoltà del Pronto Soccorso di Cattinara non sono mai terminate. Abbiamo ascoltato ancora una volta i colleghi che si sono immedesimati in quelli di Monfalcone, ricordando tutto gli episodi di violenza del passato, tutte le piccole aggressioni quotidiane e le situazioni difficili a cui vanno incontro ad ogni singolo turno, con tutte le difficoltà organizzative e di organico, gli imprevisti e le carenze. Noi crediamo nel “confronto” non nello scontro. Noi crediamo nell’impegno dei lavoratori, che strenuamente difendiamo, senza curarci a quale “area” essi appartengano, uniti nell'impegno e nel sacrificio di ogni giorno. Le motivazioni che ci hanno portato a proclamare lo stato di agitazione sono le seguenti: ➢ Gravi criticità per la sicurezza degli operatori del pronto soccorso ➢ Rischio per la sicurezza degli utenti che accedono al pronto soccorso ➢ Grave carenza di organico e necessario aumento del numero di personale medico infermieristico e di supporto adeguando il numero del personale in relazione agli accessi alla pari di altre realtà ➢ Protocollo relativo alle chiamate di urgenza verso la questura da rivedere ➢ Necessario aumento dei posti letto della terapia semintensiva ➢ Ripristinare la guardia attiva notturna per rispondere alle esigenze delle medicine evitando così l’invio di un medico del PS ➢ Postazione fissa della polizia nei pronto soccorso ➢ Intensificare le telecamere ospedaliere tra cui il parcheggio degli operatori e della zona dell’obitorio e tutte le altre zone scoperte ➢ Incentivazione economica di tutto il personale ➢ Rivedere l’appalto dei trasporti interni ➢ Trasporti secondari inadeguati da incrementare ➢ RAU richiesta di rientro al PS di Monfalcone con incentivo al personale medico e infermieristico Da tempo abbiamo segnalato queste criticità alla Direzione Aziendale senza però avere risposte concrete, e come se non bastasse anche i lavori di ammodernamento e ampliamento del PS di Monfalcone, necessari a mettere in sicurezza gli operatori e l’utenza sembrano ancora impietosamente fermi."

A riferirlo in una nota il sindacato