Nucleare sostenibile, Rosolen: “Il Friuli Venezia Giulia pronto a guidare la sfida scientifica ed energetica”

Nucleare sostenibile, Rosolen: “Il Friuli Venezia Giulia pronto a guidare la sfida scientifica ed energetica”

"L'energia nucleare, e in particolare la
fusione, è un'opportunità concreta per costruire un futuro
energetico sicuro, sostenibile e competitivo. Il Friuli Venezia
Giulia intende ritagliarsi un ruolo scientifico di primo piano in
questa sfida globale".

È quanto dichiarato dall'assessore regionale alla Ricerca e
Università Alessia Rosolen alla conferenza annuale del Sistema
scientifico e dell'innovazione del Friuli Venezia Giulia,
dedicata al tema "L'energia nucleare per lo sviluppo sostenibile.
Scenari possibili" all'Area Science Park di Trieste, alla quale
hanno partecipato, tra gli altri, la presidente di Area Science
Park Caterina Petrillo, il capo Ufficio Spazio, cooperazione
scientifica multilaterale e proprietà intellettuale del ministero
degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale
Alessandro Garbellini e Francesco Ciardiello della segreteria
tecnica Direzione generale della Ricerca del ministero
dell'Università e della Ricerca.

Citando i contenuti di un'indagine condotta da Swg nel novembre
2024, l'opinione pubblica italiana manifesta una crescente
consapevolezza riguardo alle sfide energetiche: la maggioranza
dei cittadini ritiene che nei prossimi anni l'Italia non sarà in
grado di coprire il proprio fabbisogno energetico esclusivamente
attraverso le fonti rinnovabili. L'87% degli intervistati
considera probabile un aumento della domanda di energia, con
conseguente crescita dei costi per imprese e cittadini. Per
quanto riguarda la percezione dell'impatto ambientale delle varie
fonti energetiche, il nucleare di nuova generazione viene
considerato a basso impatto da una quota rilevante di cittadini
(52%), posizionandosi dietro a fonti rinnovabili come eolico,
solare e idroelettrico, ma nettamente davanti ai combustibili
fossili. Sul piano del consenso, il 48% degli intervistati si
dichiara favorevole alla costruzione di nuove centrali nucleari
in Italia, mentre il 24% è contrario. Tuttavia, solo un terzo dei
partecipanti all'indagine accetterebbe la costruzione di una
centrale nucleare entro 20 chilometri dalla propria abitazione.

L'assessore ha evidenziato come i risultati della ricerca
indichino che "l'opinione pubblica può evolvere e superare
visioni preconcette, soprattutto se sostenuta da un'informazione
corretta e aggiornata sulle nuove tecnologie. Ma il tema non è
solo tecnologico: è industriale, sociale, formativo. Penso ad
esempio all'idrogeno, settore in cui siamo già impegnati con
investimenti importanti. Anche qui serve un accompagnamento
normativo, amministrativo e tecnico adeguato. Per ogni fonte
energetica, nucleare compreso, è essenziale costruire filiere
formative solide, che preparino competenze adeguate a sostenere
l'innovazione e a favorire gli investimenti delle imprese. In
questo quadro, l'Amministrazione regionale ritiene non solo
possibile ma necessaria la costruzione di un sistema energetico
sostenibile. La nostra Regione ha già dimostrato capacità e
visione su altre sfide della transizione energetica, come
l'idrogeno rinnovabile, e il nucleare sostenibile rappresenta
un'opportunità di crescita per il nostro sistema della ricerca:
un'opportunità che dobbiamo cogliere, senza esitazioni".

Rosolen ha ricordato che il disegno di legge quadro sul nuovo
nucleare sostenibile pone le basi per un Programma nazionale che
valorizza la filiera industriale e il ruolo delle grandi
infrastrutture di ricerca. "L'Italia è partner di progetti
internazionali di grande rilevanza come il reattore sperimentale
Iter in Francia e il Divertor Tokamak Test (Dtt) in costruzione a
Frascati, fino alle iniziative avanzate di Enea, Infn, Cnr e
degli atenei - ha aggiunto l'assessore -. Inoltre, un numero
crescente di imprese sta contribuendo a tali iniziative,
dimostrando come la collaborazione tra ricerca e industria
rappresenti il motore dell'innovazione. Occorre quindi rafforzare
le filiere e promuovere l'integrazione virtuosa tra comparto
scientifico e realtà produttive".

Rosolen ha sottolineato che "per attrarre investimenti e
rafforzare la fiducia dei cittadini è fondamentale una
regolamentazione snella e coerente con gli sviluppi della
situazione internazionale, che consenta di costruire un consenso
sociale informato e responsabile sulle nuove tecnologie nucleari".