Contro precarietà e licenziamenti facili: CGIL lancia su Trieste Cafe il referendum del riscatto (VIDEO)
Si è svolta giovedì 5 giugno 2025 una diretta serale particolarmente attesa su Trieste Café, dedicata ai cinque quesiti referendari che saranno oggetto di voto domenica 8 e lunedì 9 giugno, con ospite Massimo Marega, segretario provinciale della CGIL Trieste, intervistato da Luca Marsi con la partecipazione di Stefano Rebek.
Marega ha chiarito che la CGIL è promotrice di quattro dei cinque referendum, tutti legati al mondo del lavoro, mentre sul quinto – quello relativo alla cittadinanza – il sindacato sostiene il “sì” ma non figura come soggetto promotore.
I QUESITI UNO PER UNO
1. Reintegro per licenziamento illegittimo nelle aziende sopra i 15 dipendenti
Oggi un lavoratore licenziato senza giusta causa ha diritto solo a un risarcimento economico. Il quesito propone di ripristinare il diritto alla reintegra, superando le limitazioni del Jobs Act.
2. Indennizzo più equo per chi lavora nelle aziende sotto i 15 dipendenti
Attualmente in caso di licenziamento illegittimo l'indennizzo massimo è di 6 mensilità. Il quesito vuole eliminare questo tetto, lasciando al giudice la libertà di valutare ogni caso in base a criteri come anzianità o carichi familiari.
3. Ripristino delle causali nei contratti a termine
La CGIL propone di ripristinare l’obbligo di motivare le assunzioni a termine, anche nei primi 12 mesi, per scoraggiare l’abuso di contratti precari e incentivare la stabilizzazione.
4. Responsabilità solidale del committente in caso di infortuni sul lavoro
Il quesito mira a rafforzare la tutela dei lavoratori negli appalti e subappalti, rendendo il committente solidalmente responsabile in caso di infortuni o malattie professionali.
5. Cittadinanza per chi ha residenza stabile e lavoro regolare da 5 anni
Sebbene non promossa dalla CGIL, Marega ha spiegato che il quinto quesito propone di riportare da 10 a 5 anni il requisito minimo di residenza stabile per la richiesta della cittadinanza italiana.
“È una questione di equità e giustizia, ma anche un tema economico e demografico: ci sono lavori che gli italiani non vogliono più fare, e la tenuta del sistema previdenziale dipende anche da questi nuovi contribuenti”, ha sottolineato Marega.
L’APPELLO AL VOTO
Il segretario CGIL ha infine lanciato un appello a tutta la cittadinanza:
“Andare a votare è un diritto, ma anche un dovere civico. Auspichiamo il voto per 5 sì, ma soprattutto che ognuno si esprima informato e consapevole.”
Il silenzio elettorale scatterà a partire da sabato, ma la riflessione proseguirà ancora in queste ore: il weekend referendario è alle porte.
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