Matteoni(FDI): Le sue parole in occasione del Giorno del Ricordo
“Anche quest’anno, il 10 febbraio ha chiamato a raccolta la nostra Nazione per ricordare una tragica pagina di storia che non possiamo e non dobbiamo relegare all’oblio. Istituzioni, forze dell’ordine e la cittadinanza si sono riuniti oggi presso la Foiba di Basovizza per la solenne cerimonia del Giorno del Ricordo in memoria dei martiri infoibati e degli esuli.
L’Italia intera si è stretta intorno alla memoria dei suoi figli e delle sue figlie che hanno trovato la morte per mano delle truppe comuniste jugoslave. La loro colpa? Essere fieramente italiani. A loro va il ricordo di ognuno di noi non solo in questa solenne e simbolica giornata, ma in ogni giorno delle nostre vite. Il messaggio ribadito oggi dalla comunità, anche e soprattutto in risposta ai vili atti di vandalismo ai danni del monumento di Basovizza e della memoria dei suoi martiri nei giorni scorsi, è chiaro e ci tengo a dirlo nel dialetto delle nostre terre: NOI NON DIMENTIGHEMO.
Da triestina, vedere anche quest’anno una folta e sentita partecipazione della società mi riempie di commozione. Oltre al Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e al Governatore FVG Massimiliano Fedriga per le illuminanti parole, desidero ringraziare di cuore il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e le associazioni presenti per la loro sentita partecipazione, senza dimenticare le visite dei giorni scorsi del Ministro della Cultura Alessandro Giuli e del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’istruzione e del merito Paola Frassinetti.
Oggi è stata onorata la memoria degli italiani infoibati e degli esuli istriani, fiumani, giuliani e dalmati: un esercizio di rispetto, patriottismo e senso civico che ci dobbiamo impegnare ad effettuare quotidianamente affinché questa triste pagina di storia resti viva nella memoria collettiva del nostro Paese”.
Questa la nota dell’On. Nicole Matteoni, deputato e segretario provinciale di Fratelli d’Italia Trieste a margine della celebrazione del Giorno del Ricordo presso la Foiba di Basovizza.