Aggressione polizia locale in via Giulia, SIULP: "Sensazione di totale impunità legittima aggressioni"

Pubblichiamo daI Segretario Regionale SIULP Fabrizio MANIAGO
 
"L’ennesimo grave episodio ai danni della polizia locale in pieno centro di giorno, rappresenta solo l’ultimo
tassello di un quadro oramai grottesco. La sensazione di totale impunità legittima oramai aggressioni che si
susseguono senza soluzione di continuità ai danni di tutte le forze di polizia e delle helping professions. Sono
almeno cinque anni che il SIULP segnala con inquietudine un crescendo di violenze perpetrate in danno degli
operatori delle forze di polizia e di tutti coloro i quali, svolgono dei servizi di pubblica utilità a beneficio della
collettività intera.
Il SIULP, con ferma indignazione, lamentava la sottovalutazione del fenomeno da parte della politica, incapace
non solo di impedirne la degenerazione cercando di analizzarne le cause sociali ed adottando corrispondenti
misure di prevenzione, intervenendo sugli enti educativi. Ma pure denunciando come a causa della indolente
inerzia del legislatore, non fosse stato trovato lo spazio per introdurre disposizioni normative in grado di
esercitare una qualche forma di dissuasione e, non di meno, di eventuale severa repressione. A distanza di
cinque anni non si avverte alcun sintomo di inversione di tendenza. Nel frattempo – come riscontriamo
quotidianamente sul campo - le aggressioni non solo sono aumentate quantitativamente, ma anche da un punto
di vista qualitativo si sta registrando una sempre maggiore efferatezza esecutiva come dimostra il video passato
sui social in cui, l’operatore della polizia locale viene malmenato.
Il SIULP FVG esprime la più totale solidarietà al Collega augurando una pronta guarigione. Parimenti ritiene
non più procrastinabile un intervento del legislatore sul versante del diritto penale sostanziale e processuale. La
mancanza di una specifica norma incriminatrice, ovvero di certezza punitiva, per perseguire con adeguata
afflittività chi pone in essere azioni di violenza nei confronti di rappresentanti dello Stato, degli esercenti un
pubblico servizio ovvero un servizio di pubblica necessità può innescare una iperbole pericolosissima. Perché
una volta sdoganato il principio che le aggressioni ai pubblici funzionari ed a chi svolge un servizio di pubblica
utilità a beneficio di tutti i consociati non desta allarme sociale, il passaggio successivo è quello della diretta
minaccia alle istituzioni con azioni eversive. Una deriva che non si ferma con la sola semina delle telecamere,
ma che va stroncata attraverso l’introduzione di norme che colpiscono gli autori di tali fatti. La proposta di
legge che si vuol rilanciare potrebbe essere di questo tenore “Chiunque aggredisce fisicamente un appartenente
alle forze dell’ordine e del soccorso pubblico o di un incaricato di pubblico servizio di pubblica utilità
nell’esercizio delle sue funzioni, in deroga alle normi vigenti, soggiace alla reclusione in carcere o, in
alternativa, alla misura dell’affidamento ai lavori sociali se non recidivo e se ha risarcito i danni prodotti”.
Una norma diretta che comunichi un messaggio inequivocabile: Alzi le mani? Vai in Galera."