Inaugurata ufficialmente la mostra “Trieste Porto di Culture” al Museo Sartorio
Questo pomeriggio (venerdì 15 novembre) al Civico Museo Sartorio (largo Papa Giovanni XXIII, 1) l'assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi, è intervenuto all'inaugurazione della mostra "Trieste Hafen der Kulturen – porto di culture", realizzata in collaborazione tra Comune di Trieste e Università di Potsdam.
Ha dichiarato l'assessore Giorgio Rossi: "A nome dell'Amministrazione comunale ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa, che conferma l'attrattività di Trieste dal punto di vista culturale, che in questo caso si declina innanzitutto nell'interesse manifestato dall'ateneo di Potsdam verso la storia architettonica della città. La mostra inoltre costituisce di per sé un ulteriore elemento di arricchimento, per l'offerta culturale triestina, e si inserisce nell'importante contesto del Civico Museo Sartorio. Quest'ultimo fa parte dell'importante rete museale cittadina, su cui l'Amministrazione comunale punta molto, all'interno del più ampio pacchetto turistico-culturale d'eccellenza sviluppato a Trieste. Nella prima metà di quest'anno, per citare alcuni numeri, solo al Museo Revoltella sono confluiti 220.000 visitatori in occasione delle due grandi mostre dedicate a Van Gogh e Antonio Ligabue. In generale nel primo semestre 2024 abbiamo registrato 532.273 ingressi nei musei: una crescita del 50% rispetto al 2023. Sono numeri di cui andiamo orgogliosi e che tuttavia sono parziali in quanto a fine anno le cifre saranno naturalmente superiori".
LA MOSTRA
Visitabile dal giovedì alla domenica, in orario 10-17, fino al 10 gennaio 2025.
La mostra espone gli esiti di un’attività di ricerca scientifica sui temi della rigenerazione urbana e riqualificazione di aree degradate, abbandonate e sottoutilizzate della città di Trieste: ciònell'ambito delle attività che il Servizio di Pianificazione Territoriale del Comune di Trieste sta svolgendo nel contesto dell’articolata e complessa operazione di conformità del Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC) al Piano Paesaggistico Regionale.
In particolare si tratta del lavoro svolto dagli studenti della Fachhochschule Potsdam nel laboratorio di laurea magistrale dell’anno accademico 2023-'24. I docenti hanno scelto la città di Trieste come caso-studio per lo sviluppo di 33 progetti individuali, presentati e discussi a settembre di quest’anno come tesi di laurea. La prima fase del lavoro è consistita in un approfondimento della storia e dell’architettura della città attraverso un’escursione di una settimana e un ampio lavoro bibliografico e documentale.
La seconda fase del lavoro è consistita nell’elaborazione di un Atlante della città, che ha raccolto l’analisi e il ridisegno di alcuni luoghi esemplari, ensembles architettonici e singole architetture. Questo Atlante, sviluppato attraverso il metodo di ricerca del ridisegno, ha permesso agli studenti di conoscere la città dal punto di vista morfologico e di approfondire la tradizione architettonica e costruttiva locale.
La terza fase ha visto la scelta da parte degli studenti delle aree su cui sviluppare le proprie tesi di laurea progettuali. Queste sono state selezionate e discusse con i docenti e su di esse sono stati sviluppati i progetti. Le soluzioni architettoniche e funzionali proposte hanno tenuto conto delle esigenze espresse dalla città e individuate durate la ricerca svolta. I 16 progetti presentati nella mostra cercano di offrire uno scenario possibile per la Trieste futura e contribuire al dibattito sull’utilizzo di aree sottoutilizzate o dismesse all’interno dell’area urbana.
SOGGETTI
A cura di Giacomo Calandra di Roccolino con Silvia Malcovati, Ludger Brands, Sarah Gottschalk, Büsra Maras, Lena Maylin Siemann; in collaborazione con Comune di Trieste - Dipartimento Territorio, Ambiente, Lavori Pubblici e Patrimonio - Servizio Pianificazione Territoriale e Assessorato alle Politiche del Territorio; con il patrocinio di Italia Nostra, Ordine degli architetti, pianificatori, Paesaggisti e conservatori della Provincia di Trieste; con il contributo di Illycaffè
Studenti
Wejdan Almhamed, Leon Bendik, Sophie Burot, Eyleen Eberling, Letitia Ermler, Erik Gärtner, Sarah Gottschalk, Kai Grebe, Tabea Hille, Hannah Höpfner, Shahlo Juraeva, Franziska Kaluzny, Leon Koschel, Virgina Lüttich, Büsra Maras, Vanessa Marahrens, Hannah Möhle, Selina Jana O’Reilly, Thadeus Petersohn, Jennifer Raphael, Carolin Reckmann, Chantal Reichl, Jannik Schlingemann, Leonard Schmidt, Lena Maylin Siemann, Lena Sillinger, Michelle Stekowski, Lucas Strehmel, Libia Szkoda Figueiras, Milena Teichmann, Lea von Kaehne, Mathis Winkels, Jonas Zeidler.
Supervisori
Jan Kleihues, Silvia Malcovati, Markus Tubbesing, Ludger Brands, Giacomo Calandra di Roccolino
LA TAVOLA ROTONDA
L'inaugurazione ufficiale dell'esposizione è stata preceduta da una tavola rotonda, alla presenza dell'assessore alle Politiche del Territorio Michele Babuder, che ha dichiarato: "Come assessore del Comune di Trieste è per me un piacere accogliervi anche a nome del nostro sindaco Roberto Dipiazza. Desidero ringraziarvi per la preziosa collaborazione che abbiamo costruito tra l’Amministrazione comunale e la vostra Università. Il vostro contributo non è solo un esempio di eccellenza accademica, ma rappresenta anche una nuova visione per la nostra città. Siamo orgogliosi di sapere che giovani di talento, anche provenienti dall’estero, abbiano dedicato tempo e passione ad analizzare il nostro territorio. Trieste è una città da preservare per la sua bellezza, ma è anche un luogo che offre straordinarie possibilità di sviluppo. La rigenerazione urbana non significa solo rinnovare spazi fisici, ma rappresenta una rigenerazione del tessuto sociale, economico e cittadino".
La tavola rotonda ha visto inoltre gli interventi di Silvia Malcovati e Giacomo Calandra di Roccolino (FH Potsdam); Eddi Dalla Betta (Comune di Trieste); Roberto Micheli(Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia); Graziella Bloccari (Ordine degli Architetti di Trieste).
Sono stati impossibilitati a partecipare Giuseppina Scavuzzo (Università di Trieste); Giovanni Marras (Università Iuav di Venezia)