Il mecenate Giovanni Lokar regala alla città 60 anni di storia della porcellana
Giovanni Lokar, concittadino e collezionista di fama internazionale, ha donato alla Città di Trieste la sua prestigiosa collezione di porcellane, ora destinata all'esposizione permanente al Civico Museo Sartorio.
L'atto di mecenatismo è stato illustrato alla stampa questa mattina (martedì 11 febbraio) nel Salotto Azzurro del Municipio, alla presenza del sindaco Roberto Dipiazza e dell'assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo Giorgio Rossi, oltre che del donatore Giovanni Lokar accompagnato dalla moglie Sonia Polojaz.
Durante l'incontro si è svolto uno scambio di doni: il mecenate ha ricevuto lo Stemma del Comune di Trieste, mentre il primo cittadino Roberto Dipiazza è stato omaggiato con copia del volume "Porcellane italiane dalla collezione Lokar" (Silvana Editoriale, 2013) con una dedica firmata da Giovanni Lokar.
LE DICHIARAZIONI ISTITUZIONALI
Il sindaco Roberto Dipiazza ha dichiarato: "Ringrazio di cuore a nome della città i carissimi signori Lokar, cui saranno dedicate due sale al Civico Museo Sartorio, in quanto per merito loro il nostro patrimonio culturale sarà impreziosito da una collezione straordinaria. A Trieste vivono delle persone meravigliose. Un simile episodio mi fa sentire che ho fatto bene a dedicare tanti anni della mia vita al ruolo di amministratore pubblico. Questi sono i cittadini che amo e che ammiro".
L'assessore Giorgio Rossi ha affermato: "Il rapporto dei cittadini nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni nel nostro Paese non è sempre stato di carattere fiduciario ma oggi l'esempio di Trieste smentisce questo stereotipo. Presentiamo infatti un atto di mecenatismo straordinario, che non è un atto dovuto bensì un dono, di grande valore affettivo prima ancora che materiale, che raccoglie oggetti collezionati nell'arco di un'intera vita. Il fatto di regalarli è una estrema dimostrazione di affetto e gratitudine nei confronti di Trieste. Come se non bastasse, al dono è stato aggiunto un contributo per l'allestimento della collezione in uno spazio del Civico Museo Sartorio, che quindi porterà il nome Lokar. Ai fini dell'allestimento abbiamo scelto la rinomata Ditta Goppion di Milano, che ha collaborato tra gli altri anche con il Louvre di Parigi, affinché fosse all'altezza della collezione Lokar. La donazione è stata effettuata con sobrietà e umiltà ma oggi noi non possiamo esimerci dal darne notizia e ringraziare pubblicamente queste meravigliose persone a nome della città".
LE PAROLE DEL MECENATE
Il mecenate ha espresso il suo amore per la città e condiviso i suoi ricordi biografici, testimoniando come la composizione della sua collezione restituisce uno spaccato di storia della Trieste del secolo scorso.
"Ringrazio l'Amministrazione comunale perché qui ho immediatamente trovato una porta aperta", ha dettoGiovanni Lokar: "Questa collezione di porcellane ha 60 anni. Provengo da una famiglia di commercianti di legname giunta a Trieste da Aidussina negli anni '40. Ho preso le redini dell'attività di famiglia a 18 anni, subito dopo il diploma. In seguito ho conosciuto quella che presto sarebbe diventata mia moglie, figlia di un grande commerciante di caffè. Ci siamo sposati nel 1963. Nel 1964 ho cambiato lavoro dietro stimolo di mio suocero. 'Vieni a lavorare con me, il caffè a Trieste è importantissimo', mi diceva. All'epoca in corso Italia c'era un bellissimo negozio di casalinghi, dove si usava fare spesso acquisti e doni, perché le persone socializzavano perlopiù in casa. Il titolare mi spiegò le peculiarità delle porcellane. Ho iniziato così a girare per antiquari. Poi è stato proprio il nuovo lavoro nel settore del caffè ad aprirmi gli occhi, perché mi ha fatto girare le grandi capitali europee, dove ho approfondito la conoscenza del mondo della porcellana e degli antiquari in un modo che non mi sarebbe stato possibile rimanendo a Trieste. Acquistavo libri, riviste, oltre che oggetti".
Ha chiosato il mecenate: "Avrei potuto mettere all'asta la collezione ma ho preferito darla alla città che mi ha dato tanto, che mi ha permesso di lavorare e di socializzare. È il più bel dono che potessi farle perché così sia i trestini sia i turisti potranno ammirare questi oggetti".
LA COLLEZIONE
Unica in Italia, la collezione si distingue per omogeneità: comprende 550 oggetti (servizi, piatti, caffettiere, teiere, tazze con piattino, sculture) perlopiù del primo Settecento, che Giovanni Lokar ha raccolto in 60 anni di acquisti sul mercato dell'arte italiano ed europeo, sospinto da una passione collezionistica sorretta da ineguagliabili gusto ed acume nella scelta.
Le opere consentono di ripercorrere la storia della porcellana europea a partire dal suo avvio nel 1709 in Germania, a Meissen, dove dopo anni di esperimenti fu scoperto che imprescindibile componente di questo materiale è il caolino, un'argilla bianca. La collezione documenta in maniera particolarmente copiosa le manifatture venete: dalla pionieristica manifattura veneziana Vezzi, la prima aperta in Italia, a Hewelcke, Cozzi, Antonibon, delle quali vi sono oggetti assai rari che nulla hanno da invidiare a importanti musei italiani e stranieri; ma anche la prima produzione di Meissen; quella viennese di Du Paquier; le numerose manifatture italiane: tra tutte, Ginori a Doccia e Capodimonte a Napoli.
Trieste aveva già avuto modo di entrare in contatto la collezione grazie alle due mostre "Porcellane europee di una collezione triestina", tenutasi a Palazzo Costanzi nel 2002, e “Fragili tesori. Le porcellane italiane della collezione Lokar tra l’Oriente e l’Europa”, tenutasi al Civico Museo d'Arte Orientale tra il 2013 e il 2014.
Nel 2021 Giovanni Lokar inoltre si è fatto parte attiva nel far giungere alle collezioni del Civico Museo Sartorio una rarissima tazza di epoca Biedermeier con la veduta di Piazza Grande a Trieste, in porcellana dipinta e dorata, realizzata nel 1827 nella Manifattura Imperiale di Vienna.
Adesso il donatore Giovanni Lokar ha inteso contribuire all'arricchimento del patrimonio culturale e museale municipale scongiurando la dispersione delle opere, consapevole che il mantenimento dell’unitarietà della collezione e la sua acquisizione da parte di un soggetto istituzionale comportano un arricchimento sia per i cittadini di Trieste sia per i sempre più numerosi turisti.
La collezione Lokar sarà esposta in modo permanente proprio al Civico Museo Sartorio (largo Papa Giovanni XXIII 1), esempio di casa-museo altoborghese dell'Ottocento, i cui antichi proprietari a loro volta avevano raccolto oggetti in porcellana. Questo accrescimento porrà il Civico Museo Sartorio al livello delle collezioni ceramiche dei più prestigiosi italiani ed europei, come il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, il British Museum e il Victoria & Albert Museum di Londra.
Giovanni Lokar perpetua così la tradizione dei grandi mecenati triestini, già rinverdita nel 2024 con la donazione, effettuata al Museo Revoltella dai coniugi Luciani, di una copiosa collezione di dipinti triestini dell'800 e del '900.