"La travolgente essenza dei colori": mostra personale di Liviana Nicoli a Monfalcone

“La travolgente essenza dei colori”, mostra personale di Liviana Nicoli organizzata da Paolo Posarelli, debutta allo Storico Caffè Carducci di Monfalcone sabato 22 gennaio e resta visitabile fino al 3 febbraio dal martedì alla domenica dalle 7.30 alle 22.00. Liviana Nicoli cresce nella Scuola d’arte del Maestro Marino Mecchia e si approccia in campo artistico nel 2000. Nell’arco degli anni sviluppa le sue emozioni attraverso i suoi lavori, spaziando dalle figure alla paesaggistica, ai fiori, alle nature morte, dove si denota un’espressione naturale di vitalità.

L’inaugurazione vede la presenza dell’assessore Luca Fasan, che commenta “ci sono 200 metri di distanza in linea d’aria tra questa mostra, di una realtà locale che sta diventando anche internazionale, e le opere di Kandinsky in Galleria, che stanno dialogando con queste”. Liviana, infatti, espone in varie città europee, soprattutto Austria e Germania, alla “biennale di Palermo” nel 2014 e in diverse mostre presso Piazza del Popolo a Roma. “In Kandinsky e le avanguardie c’è un’opera che si chiama ‘White Zig Zags'”, continua l’assessore, “quell’opera utilizza i colori primari ed è l’emblema dell’astrattismo. Qui stiamo parlando di opere più espressionistiche che però, per la libertà della pennellata e per l’utilizzo di una forma semi-astratta, riescono a dialogare con quei soggetti che sono un comun denominatore tra le due opere: i colori. I colori molto forti, se non giustamente abbinati e ritmati, possono creare il caos. Qui c’è un caos molto controllato”.

La mostra, spiegata da Rossella De Candia, è un’esplosione di colori in grado di “ravvivare la stanza”. Si tratta di un’esposizione personale, in quanto è la prima rassegna nella città natale di Liviana. La personalità di cui i quadri sono intrisi mostra molto bene il territorio Giuliano: figure geometriche e ricordare il mare e le vele che danzano nel golfo di Trieste sono una ricorrente. La presenza della vita marittima non è però solo un rimando al Friuli-Venezia Giulia. In “Il grido del mare”, spiega Rossella, si riconosce un sentimento di angoscia, capitanato da chi deve emigrare. Il coraggio con cui Liviana utilizza colori vivaci per rappresentare il dolore delinea una grande coscienza di queste sensazioni, colori che non affossano il sentimento iniziale, ma lo rendono più concreto, donando alle opere il potere di colpire lo spettatore al petto. In altre parole, l’opera “grida” la sua forza ed il suo bisogno di essere ascoltata attraverso l’utilizzo di colori molto forti.

Come “Il grido del mare”, altri quadri a tema marittimo sono “Liberi al vento”, dove diverse vele si stagliano sulla tele e lo spettatore ha la possibilità di riconoscersi in uno dei capitani a timonare le barche o “Vele ed emozioni”, a delineare la voglia di navigare.

Ancora, il territorio si riscontra in “L’essenza del vino”, che rappresenta corpi umani, frutti e forme geometriche sullo sfondo a tessere un filo conduttore con le altre opere.

I quadri esposti sono nati durante l’era della pandemia, dal primo lockdown in poi. L’arte allora diventa catalizzatrice di un processo di esternalizzazione e di introspezione al tempo stesso, dialoga con le sensazioni dell’artista per imporre su tela ciò che prova. Imporre su tela, perché i colori e le forme utilizzate non chiedono allo spettatore il permesso di entrare: vi si impongono, raccontando o “gridando” il Covid e il territorio, l’essere uomo e l’essere migrante.